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La fuga di M49 riaccende il dibattito

mar 28 lug 2020 12:07 • By: Lorena Stablum

Il Ministro Costa e le associazioni ambientaliste lo vogliono libero, Coldiretti chiede sicurezza per i cittadini e gli allevamenti

L’evasione di M49, in arte Papillon, ha fatto il giro del web. Tutte le principali testate giornalistiche italiane – dal Corriere della Sera alla Repubblica, al Fatto Quotidiano, a La Stampa fino a SkyTG24 al TG5 e TG1, solo per citarne alcuni -, ma anche quelle estere, come Cnn e Telegraph, hanno riportato o sono interessate alla notizia della fuga dell’orso dal recinto del Casteller, dove era richiuso dallo scorso 29 aprile. Secondo la nota della Provincia, l’orso si trova ora nella parte alta della Marzola, sopra Trento, e sono in corso accertamenti a 360 gradi per verificare le modalità con cui è avvenuta la fuga nella notte tra domenica 26 e lunedì 27 luglio. La posizione dell'animale viene trasmessa dal radiocollare ogni 10-15 minuti agli agenti del Corpo forestale provinciale, che stanno presidiando la zona. Nel frattempo, questa mattina i tecnici dell’Ispra sono arrivati al Casteller per ispezionare il punto dal quale l’orso è riuscito a scappare.

Elektrodemo

 

Per M49, ormai ribattezzato Papillon, si tratta della seconda evasione: nel luglio del 2019 era stato catturato una prima volta dopo che nei mesi precedenti si era reso responsabile di numerosi danni al comparto zootecnico. E, inevitabilmente si è riacceso il dibattito sulla presenza dell’orso in Trentino accompagnato come sempre da prese di posizione opposte.

Tra i primi a commentare la notizia il Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Sergio Costa, che sul suo profilo Facebook, ha evidenziato come il Ministero stia monitorando la situazione e come abbia già allertato Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. «La mia posizione rimane la stessa – scrive il Ministro -: ogni animale deve essere libero di vivere in base alla sua natura. Papillon ha il radiocollare e quindi rintracciabile e monitorabile facilmente: non ha mai fatto male a nessuno, solo danni materiali facilmente rimborsabili. Chiediamo che non venga rinchiuso e assolutamente non abbattuto». 

Anche le associazioni animaliste sono scese in campo in difesa del plantigrado. Il WWF ha chiesto una nuova occasione in natura per M49 ribadendo anche la necessità di investire energie e risorse nella prevenzione dei danni e nella corretta informazione, per favorire in modo concreto la convivenza con l’uomo ed evitare il ripetersi di simili episodi in futuro. La LAV del Trentino, quindi, parla di «totale incapacità della Provincia di Trento nella gestione, in tutti i suoi aspetti, degli orsi sulle Alpi».

Dal canto suo Coldiretti, invece, chiede che sia garantita la sicurezza dei cittadini, dei turisti e degli allevamenti messi in pericolo dalla nuova evasione dell’orso M49, parlando di «un caso che rappresenta la punta dell’iceberg di una situazione fuori controllo dove la resistenza di chi lavora e vive sul territorio è ormai al limite».



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