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Commosso addio a Renzo Zanini

dom 01 gen 2023 11:01 • By: Marco Weber

A Mezzolombardo ieri i funerali dell'artigiano originario di Toss, molto conosciuto in Bassa Anaunia e Rotaliana

Renzo Zanini

MEZZOLOMBARDOL'ultimo giorno del 2022 la comunità si è stretta alla famiglia di Renzo Zanini e ha accompagnato il suo "figlio adottivo" verso la sua ultima dimora terrena. Nato a Toss di Ton il 24 giugno 1935, si è sposato il 23 maggio 1964 a Ton con Pierina Gennara e nemmeno un anno dopo, a inizio 1965, la giovane coppia si è trasferita a Mezzolombardo dove ha messo radici e dove sono nati e cresciuti i figli Diego (1965), Manuela (1969) ed Elisabetta (1978). 

È nella più popolosa borgata dalla Piana Rotaliana che è nata e si è sviluppata l'attività di mobiliere. Il mobilificio di Renzo Zanini, ora gestito dai figli Diego e Manuela, è stato infatti naturale evoluzione dell'attività di falegname del suo fondatore. Attività iniziata da apprendista a 14 anni quando l'allora adolescente Renzo, terminate le scuole dell'obbligo, incomincio a lavorare nella falegnameria di Mario Zucal a Vigo di Ton.

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Il percorso formativo proseguì qualche tempo dopo in una falegnameria di Trento e quindi a Mezzolombardo, nelle falegnamerie di Carlo Tait e Valdemaro Malfatti

Nel 1969 la decisione di mettersi in proprio: Carlo Tait smetteva di lavorare e colui che aveva con lui lavorato come apprendista decise di acquistare i macchinari e l'attrezzatura di uno di coloro che il lavoro glielo avevano insegnato. Iniziò così l'attività imprenditoriale di Renzo Zanini, con sede inizialmente in un laboratorio in via Roma a Mezzolombardo. Per qualche anno l'attività artigianale fu quella principale, con produzione e messa in opera di mobili su misura e serramenti, ma all'inizio degli anni ottanta del secolo scorso quella che inizialmente era un'attività riempitiva, l'attività di vendita e messa in opera di mobili prodotti da altri, diventò attività predominante. Non più artigiano, quindi, bensì commerciante. Anche se, a esser precisi, il laboratorio di falegnameria non fu mai dismesso totalmente. "Papà amava il suo lavoro – affermano i figli – e quando servivano piccoli lavori di falegnameria era sempre lui a farli". 

I figli maggiori Diego e Manuela, entrati gradualmente nel mobilificio ad affiancare il papà, ne hanno preso in mano le redini quando nel 1990 Renzo Zanini decise di fare il pensionato. "A essere precisi – sottolinea il figlio Diego – papà non ha mai mollato totalmente il mobilificio. Si è riservato delle quote della ditta e le ha sempre mantenute. E non è stato assolutamente un socio passivo". Fino a quando il fisico glielo ha concesso, infatti, è sempre sceso in laboratorio a fare i piccoli lavori di falegnameria necessari. Inoltre, ovviamente, i suoi consigli sono sempre stati, fino all'ultimo, preziosi e bene accetti. I mobili del mobilificio di Zanini Renzo sono entrati in molte case della Piana Rotaliana, della bassa Val di Non e anche oltre. Oggi la modalità di vendita è cambiata, non esiste più lo spazio espositivo, ma la vendita mobili su catalogo esiste ancora, gestita da Manuela, mentre ad occuparsi della messa in opera è il figlio maggiore Diego. Elisabetta, la minore, è insegnante. L'ultimo giorno del 2022 in molti hanno partecipato al funerale di un uomo che con il suo lavoro ha contribuito alla crescita economica della borgata che lo ha accolto molti anni fa e nella quale ha avviato un'attività imprenditoriale di successo.



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