MEZZOLOMBARDO. Dopo 17 anni, il maestro Gianni Muraro ha lasciato la direzione della Banda cittadina di Mezzolombardo. Classe 1966, diplomato in clarinetto, Muraro arrivò a Mezzolombardo nel 2006 dopo aver diretto per tanti anni la Banda di Volano, suo paese di nascita.
"Trovai un ambiente decisamente favorevole alla crescita musicale "“ afferma "“ e dopo un inizio un po' altalenante in poco tempo trovammo i punti di convergenza che mi hanno permesso di lavorare proficuamente. In questi anni di sono succeduti vari direttivi e tutti hanno sempre appoggiato le mie scelte musicali. Sicuramente sin dall'inizio un ruolo molto importante è stata la presenza di una presidente particolarmente attenta e sensibile come Mimma Bridi. Proporre un programma di un certo livello, che ha messo in difficoltà qualche suonatore ma è stato ben recepito dalla maggior parte dell"organico, esige che alle spalle ci sia un direttivo che appoggi in toto questa scelta. Un altro fattore importante, avvenuto negli ultimi anni, è stata la possibilità di lavorare in una sede prove adeguata. Questo ci ha permesso in primis di suonare con maggior comfort, di collaborare con gruppi e solisti ottimizzando le nostre performances".
Muraro si dichiara orgoglioso di aver diretto la Banda di
Mezzolombardo, delle esperienze fatte e delle collaborazioni con altre realtà
musicali avvenute nel lungo periodo in cui lui ha diretto l'organico.
"Ci siamo
esibiti con cantanti liriche, con il coro Antares, con il quartetto di Sax del
Conservatorio di Trento, con artisti che hanno dato lustro alla Banda Cittadina
di Mezzolombardo. Con loro ci siamo esibiti in vari teatri in provincia ed
anche all"estero interpretando pagine memorabili della musica come il Requiem
di Mozart, celebri arie d"opera del
melodramma italiano e brani in prima assoluta, alcuni dei quali scritti proprio
per la nostra formazione". Ha qualche aneddoto particolare che vuole raccontare? "Un
ricordo indelebile, per me ma credo per tutti, rimane la nostra partecipazione
al concorso nazionale per bande di Firenze del 2015 dove abbiamo ottenuto un
secondo posto alle spalle della banda rappresentativa della provincia di
Chieti". Una bella soddisfazione, certamente, che Muraro sottolinea è merito
anche dell'attenzione data dai vari direttivi verso il necessario continuo
rinnovamento dell'organico, con l'inserimento continuo di nuovi giovani allievi
a allieve. "Sono stati molti i suonatori cresciuti nel vivaio della
banda. Alcuni di loro sono arrivati al diploma di conservatorio e hanno potuto
esibirsi in veste di solista con la banda stessa. Questo è un aspetto che mi ha
sempre visto in prima linea: dare spazio a chi merita.
Ritengo sia un
bell'esempio per i più giovani e che sia di stimolo per chi ha ambizioni
professionali nel campo della musica". Tutto perfetto, quindi? "Mi sembra normale che in 17 anni
i rapporti non siano stati sempre con tutti idilliaci. Credo che nel contesto
generale ci possa stare. Detto questo, dal 2006 a oggi sono veramente tanti i
rapporti di amicizia e stima stretti con i componenti la banda. Questo mi è
stato riconosciuto anche privatamente e mi ha fatto molto piacere". Muraro ha deciso che è venuto il momento di terminare
questa esperienza e di lasciare la banda di Mezzolombardo libera di ricevere
stimoli nuovi da un nuovo maestro. Non ci sono per lui, per il momento, novità
di un nuovo impegno nell'ambito della direzione bandistica. Ci congediamo con un'ultima domanda: Ha qualche consiglio
da dare al suo successore? "Dirigere una banda che nel corso di questi anni è
cresciuta qualitativamente come la banda di Mezzolombardo mi ha onorato. Un
incarico di questo tipo, se lo vuoi portare avanti con tutto te stesso, è molto
impegnativo. Però dà tante soddisfazioni".
