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Addio a Ferruccio Mascotti, grande clesiano

mar 27 giu 2023 13:06 • By: Alberto Mosca

Se n'è andato a 88 anni un protagonista della vita economica, sociale, culturale della Borgata

CLES. Un omino tutto nervo, scatto, energia, passione. Passo svelto per le vie di Cles con la borsa in mano, o in negozio con il grembiule. Lo sguardo vispo e indagatore. Ferruccio Mascotti se n’è andato all’età di 88 anni, lasciando un vuoto nella sua famiglia e in tutta la comunità.

Ieri, lunedì 26 giugno 2023, Cles ha dato l’ultimo saluto a un uomo amante del lavoro e della campagna, della storia e dell’arte, sempre in movimento a dispetto dell’età e della malattia.

Un impegno che lo aveva visto ricevere dall’amministrazione comunale il prestigioso riconoscimento della Tavola clesiana d’argento. Ricordo che in quell’occasione, correva il dicembre 2017, toccò anche a me il compito di convincerlo a venire all’inaugurazione della mostra che avevo curato, dedicata al “1917, l’ultimo Natale di guerra”. Un’insistenza, senza ovviamente svelare la sorpresa, che pur sospettosamente venne ricompensata, e così il sindaco Ruggero Mucchi e il presidente del consiglio comunale Luciano Bresadola poterono premiarlo, visibilmente commosso. Fu alla fine che mi guadagnai da lui, con un sorriso, l’epiteto di “schjàudacòla”…

Insieme avevamo curato nel 2009 una grande e bella mostra, sempre in Palazzo Assessorile, in occasione del bicentenario dell’insurrezione hoferiana: la ricerca, l’allestimento, i viaggi in furgone fino a Rovereto per recuperare la bacheca come la voleva lui… Un impegno che proseguì nel tempo, fino al 2020 con la mostra “Le cinque chiavi gotiche”, per la quale diede un contributo fondamentale e con una bella conferenza tenuta insieme a palazzo sulla storia monetaria delle valli del Noce; e poi, nell'essenziale contributo alla mostra dedicata al “suo” Fortunato Depero nel 2021 e altre mostre, come quella allestita alla Cassa Rurale Val di Non.

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Del Circolo Filatelico e Numismatico Clesiano fu socio fondatore nel 1975 e dal 1999 presidente: nell’anno successivo nacque Anauniafil, da oltre vent’anni uno degli appuntamenti più seguiti a livello interregionale. Ricordo quell’uscita con lui a Veronafil, io specie di mascotte del gruppo di anziani, con l’immancabile sosta all’Alimentari di via Trento per rifornirsi di panini e bevande prima di partire, le scene fantozziane con i “bagarini” e la lunga giornata tra gli stand… E ancora l’impegno diuturno dello “Scudelàr”, il popolare calendario clesiano condiviso con Franco Dalpez e Paolo Trepin.

Uomo di passioni e di lavoro, Ferruccio rendeva l’idea del moto perpetuo. Sempre attivo, in bottega e in campagna, anche quando età e fisico consigliavano di lasciare fare ai giovani, sui quali tuttavia la tentazione del “sovrintendente” era insopprimibile. La storia e l’arte erano il suo mondo, Fortunato Depero il suo “mito”; generoso e aperto, testone il giusto, stava bene con i giovani con cui condivideva passioni e saperi, coinvolgendo i nipoti per istradarli sul suo cammino di continua scoperta culturale.

Caro Ferruccio, nello stringere in un abbraccio tua moglie Elena, i figli Luigi e Andrea e tutti i tuoi cari, ti dico grazie. Mi mancherai, ci mancherai.

 



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