CLES. Un omino tutto nervo, scatto, energia, passione. Passo svelto per le vie di Cles con la borsa in mano, o in negozio con il grembiule. Lo sguardo vispo e indagatore. Ferruccio Mascotti se n"è andato all"età di 88 anni, lasciando un vuoto nella sua famiglia e in tutta la comunità .
Ieri, lunedì 26 giugno 2023, Cles ha dato l"ultimo saluto a un uomo amante del lavoro e della campagna, della storia e dell"arte, sempre in movimento a dispetto dell"età e della malattia.
Un impegno che lo aveva visto ricevere dall"amministrazione comunale il prestigioso riconoscimento della Tavola clesiana d"argento. Ricordo che in quell"occasione, correva il dicembre 2017, toccò anche a me il compito di convincerlo a venire all"inaugurazione della mostra che avevo curato, dedicata al "1917, l"ultimo Natale di guerra". Un"insistenza, senza ovviamente svelare la sorpresa, che pur sospettosamente venne ricompensata, e così il sindaco Ruggero Mucchi e il presidente del consiglio comunale Luciano Bresadola poterono premiarlo, visibilmente commosso. Fu alla fine che mi guadagnai da lui, con un sorriso, l"epiteto di "schjà udacòla""¦
Insieme avevamo curato nel 2009 una grande e bella mostra, sempre in Palazzo Assessorile, in occasione del bicentenario dell"insurrezione hoferiana: la ricerca, l"allestimento, i viaggi in furgone fino a Rovereto per recuperare la bacheca come la voleva lui"¦ Un impegno che proseguì nel tempo, fino al 2020 con la mostra "Le cinque chiavi gotiche", per la quale diede un contributo fondamentale e con una bella conferenza tenuta insieme a palazzo sulla storia monetaria delle valli del Noce; e poi, nell'essenziale contributo alla mostra dedicata al "suo" Fortunato Depero nel 2021 e altre mostre, come quella allestita alla Cassa Rurale Val di Non.
Del Circolo Filatelico e Numismatico Clesiano fu socio fondatore nel 1975 e dal 1999 presidente: nell"anno successivo nacque Anauniafil, da oltre vent"anni uno degli appuntamenti più seguiti a livello interregionale.
Ricordo quell"uscita con lui a Veronafil, io specie di mascotte del gruppo di anziani, con l"immancabile sosta all"Alimentari di via Trento per rifornirsi di panini e bevande prima di partire, le scene fantozziane con i "bagarini" e la lunga giornata tra gli stand"¦ E ancora l"impegno diuturno dello "Scudelà r", il popolare calendario clesiano condiviso con Franco Dalpez e Paolo Trepin.
Uomo di passioni e di lavoro, Ferruccio rendeva l"idea del moto perpetuo. Sempre attivo, in bottega e in campagna, anche quando età e fisico consigliavano di lasciare fare ai giovani, sui quali tuttavia la tentazione del "sovrintendente" era insopprimibile.
La storia e l"arte erano il suo mondo, Fortunato Depero il suo "mito"; generoso e aperto, testone il giusto, stava bene con i giovani con cui condivideva passioni e saperi, coinvolgendo i nipoti per istradarli sul suo cammino di continua scoperta culturale.
Caro Ferruccio, nello stringere in un abbraccio tua moglie Elena, i figli Luigi e Andrea e tutti i tuoi cari, ti dico grazie. Mi mancherai, ci mancherai.
