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Rossi: 'Folli le modifiche alla legge sugli orsi. Si prendono in giro i cittadini'

sab 01 lug 2023 17:07 • By: Lorena Stablum

Secondo l'ex Governatore della Provincia c'è un elevato rischio di impugnativa da parte dello Stato con il conseguente decadimento dell'intero impianto normativo

TRENTO. “Folle”. Usa un solo aggettivo Ugo Rossi per commentare l’annuncio fatto ieri, 30 giugno 2023, dalla Giunta provinciale di voler introdurre alcune modifiche normative che consentano una maggiore celerità ed efficacia nella gestione di esemplari problematici o pericolosi di orsi e lupi senza, in pratica, dover aspettare il parere dell’Ispra (Qui l'articolo).

Il consigliere provinciale, e già presidente della Provincia, non usa mezzi termini riguardo alle modifiche proposte che, dice, “farebbero perdere quanto ottenuto con la legge del 2018”. Il pericolo, spiega Rossi, è che, una volta introdotte tali modifiche normative, il Governo nazionale impugni la legge e che di conseguenza la legge possa decadere nella tua totalità qualora il ricorso venisse accolto: quindi, non solo nella parte oggetto di modifica. “È questo un rischio enorme – spiega Rossi – perché se Fugatti va a modificare la legge approvata nel 2019 il presidente della Provincia, di fatto, viene ad assumere più poteri rispetto a quelli del ministro. E questo chiaramente non può essere consentito da una Corte Costituzionale che dovesse decidere nel merito.

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Mi stupisco che i funzionari non si rifiutino di avvallare questa modifica che è chiaramente una follia sia per il merito che nei riguardi dell’Autonomia. Una presa in giro per i cittadini e per gli elettori”. 

La legge 9 del 2018 ha avuto l'ok della Corte Costituzionale nel 2019 e prevede dopo aver acquisito il parere dell'Ispra di poter andare anche contro tale parere per eseguire catture e abbattimenti di esemplari cosiddetti problematici. “Di fatto, con questa legge – aggiunge Rossi – abbiamo fatto il modo che il presidente della Provincia abbia gli stessi poteri del ministro. In caso di pericolo, inoltre, c'è l'articolo 52 dello Statuto che permette di agire anche senza il parere dell'Ispra. Gli strumenti ci sono, basta avere il coraggio di utilizzarli. Invece, questa legge è stata dimenticata dalla nascita: sui lupi, ad esempio, non è mai stata usata. Si sceglie un modo di agire irrispettoso dell’Autonomia e della verità”.

Qualcosa comunque si potrebbe fare per rinforzare ulteriormente la legge del 2018: “Si potrebbe implementarla approvando una norma di attuazione per dettagliarla meglio – afferma Rossi -. In più si dovrebbero ripristinare i rapporti con Ispra, rinforzare la comunicazione sui grandi carnivori e implementare le squadre della Forestale assumendo nuovo personale in modo che possa essere sempre presente sul territorio con la possibilità di intervenire con azioni immediate di dissuasione in caso di orsi confidenti”.

Rossi però torna anche sulla scelta del presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder di rinviare a dopo le elezioni l’istituzione della commissione d’inchiesta sollecitata dal Comitato Insieme per Andrea Papi (Qui l'articolo). "Certamente è vero che ormai siamo a fine legislatura – conclude Rossi -. Sarebbe stato comunque un bel gesto quello di insediare la commissione, che avrebbe potuto iniziare a lavorare durante l’estate e procedere con l’istruttoria in modo da consegnare al nuovo Consiglio provinciale, una volta insediato, una parte di lavoro già fatto. Avremo dato risposta almeno in parte non solo alla famiglia di Andrea Papi ma anche a un'intera valle”.



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