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Padre Pietro, 50 anni al servizio di Dio

lun 31 lug 2023 22:07 • By: Lorena Stablum

Frate francescano dal 1973, ha festeggiato insieme alla famiglia e alla comunità

PIAZZOLA. È tornato nella sua chiesa, dedicata alla Madonna di Loreto, che lo ha visto piccolino recitare le prime preghiere. Ieri pomeriggio, 30 luglio, a Piazzola di Rabbi, insieme alla sua numerosa famiglia - i fratelli, le sorelle, i cognati, le cognate, i nipoti e i pronipoti - e agli amici incontrati nel suo lungo percorso di fede e servizio, padre Pietro Stablum ha festeggiato i 50 anni di sacerdozio. “Mi ricordo don Sandro (Svaizer, parroco di Piazzola dal 1958 al 1984, ndr) che 50 anni fa in questo giorno mi aspettava sulla curva – ha ricordato padre Pietro durante la messa -. Lui voleva che diventassi prete e non frate. Nella fede ho trovato un altro papà”.

Era il 29 luglio 1973, quando al convento di San Bernardino di Trento un giovane Perin, così la famiglia lo ha sempre chiamato affettuosamente, è stato ordinato sacerdote entrando nell’ordine dei Frati minori sulle orme di San Francesco d’Assisi.

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Dopodiché è a Trieste, al convento della Beata Vergine delle Grazie, dove presta servizio come cappellano, insegnante di religione nelle scuole e addetto all’oratorio. Vi rimane fino al 1988 quando poi arriva ad Arco, al convento di Santa Maria delle Grazie diventando dal 1990 responsabile delle Missioni al Popolo. Dal 1992 al 1999 è predicatore al convento del Redentore di Pergine, portando avanti il ruolo di responsabile delle Missioni al Popolo, e diventando, per un anno e mezzo, cappellano di Villa Rosa. Dal 1999 al 2005 presta servizio al convento dell’Immacolata di Mezzolombardo, diventando nell’ultimo anno guardiano dei frati. Dal 2005 al 2016 torna nuovamente a Pergine dove assume il ruolo di guardiano con un breve intervallo dal 2012 al 2013 e, dal 2006, cappellano all’ex ospedale psichiatrico; dal 2008 è di nuovo cappellano a Villa Rosa. Dopo aver prestato servizio per tre anni, dal 2016 al 2019, a Pietra Ligure, al convento parrocchia Nostra Signora del Soccorso come guardiano e arciprete, per un anno è economo al convento di Sant’Antonio di Cles e dal 2020 torna ad Arco.

Il frate ha celebrato la messa accanto al compagno degli studi giovanili, padre Cesare, ordinato con lui. Una cerimonia semplice, ma molto sentita allietata dai canti del coro parrocchiale e dagli Armonici Cantori Solandri che, nella Giornata mondiale dell’amicizia, hanno intonato un inno in onore a questo sentimento d’affetto che sa creare legami profondi e duraturi quanto l’amore. Al termine della celebrazione, padre Pietro ha omaggiato i familiari e gli amici di un libro fresco di stampa che ripercorre il suo cammino di uomo e sacerdote. “La presenza di Dio nella mia vita”, questo il titolo dell’opera, nasce dalla volontà di mettere “al centro l’opera che Dio ha compiuto in me conducendomi pazientemente nelle vie lungo gli anni del mio essere ragazzo, studente, frate e sacerdote – ha spiegato ieri padre Pietro – e quello di sottolineare come il Signore ha manifestato la sua misericordia”. L’agile volumetto di 93 pagine riporta i ricordi di famiglia, come quelli del nonno Ireneo che chiedeva la grazia di avere un nipote prete, e altri che si intrecciano con i mille volti incontrati e le innumerevoli esperienze e prove vissute. La festa si è conclusa con un momento conviviale in malga. 



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