VAL DI SOLE. Carlo Daldoss brinda. Con 1.624 preferenze intascate, è pronto a scendere a Trento per raggiungere piazza Dante. Da assessore tecnico della giunta Rossi a politico, da possibile candidato alla presidenza del polo civico territoriale in dialogo con il centro sinistra autonomista a consigliere provinciale eletto ora nelle fila di Fratelli nel centro destra di Fugatti. Una metamorfosi completa che Daldoss che rivendica con forza nonostante diverse forze politiche in campo in queste elezioni, spiega, lo abbiamo attaccato per questo. 

“Ho fatto il miracolo” commenta infatti senza dimenticare qualche nemico interno alla lista (e il riferimento è diretto a Giacomo Bezzi, che in campagna elettorale non gli ha lesinato qualche vera e propria bordata) e di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, rimasto lì dal 2018.

“Nonostante un'inattività di cinque anni e una campagna politica non buona nei miei confronti da parte di alcune forze politiche, sono riuscito a convincere gli elettori della bontà della mia scelta - afferma Daldoss -. Adesso guardo al futuro. Rappresenterò tutta la valle, anche chi non mi ha votato. La scelta che ho fatto si è rivelata congrua e ho dimostrato che la strategia messa in campo da Valduga e Dellai non aveva nessuna possibilità di riuscita. La proposta politica che ho scelto - spiega - affronta le questioni con concretezza e pragmatismo, senza anteporre l'interesse personale. Sa rappresentare gli interessi generali, anche quelli dei territori più lontani da Trento. E ciò nonostante lo stillicidio fatto dai media e che ha raffigurato un Trentino allo sfascio. Invece, non è così e l'elettore ha sempre ragione». Ma quale sarà ora il suo futuro? L’ambizione è quella di entrare nella giunta fugattiana? “Non ho particolari ambizioni – conclude -. Con la frammentazione che c'è in politica 1.624 voti, di cui 996 in Val di Sole, sono già un grande risultato”.