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Daniele Biada: 'L'Autonomia sarà rafforzata'

gio 26 ott 2023 11:10 • By: Elena Gabardi

Il sindaco di Campodenno, eletto consigliere provinciale con FdI indica nella sanità la priorità. "Sarò punto di riferimento per il paese e per la valle". Igor Portolan sindaco fino a nuove elezioni

CAMPODENNO. Con tre mandati da sindaco all’attivo Daniele Biada conquista ora un seggio in consiglio provinciale con Fratelli d’Italia. Geometra, funzionario tecnico provinciale, dal 2000 nell’amministrazione comunale di Campodenno, sindaco dal 2010, ha raccolto 1406 preferenze.

Lo abbiamo raggiunto per un commento in merito, di corsa e forse ancora frastornato dal grande cambiamento alle porte: «Un risultato ovviamente sperato – ha dichiarato il neo eletto - non mi sono certo candidato per fare numero. Il dubbio era sui numeri che sarebbero stati necessari per entrare in consiglio e in più l’incognita dei numeri che avrebbe fatto la lista. Non era certo un risultato scontato e anch’io ho preso più voti di quanti mi aspettassi». 

Un riconoscimento del lavoro svolto come amministratore comunale?

«Il mio comune ha risposto molto bene, non posso che ringraziare ogni cittadino che mi ha sostenuto, non solo con il voto, ma anche durante la campagna elettorale. Hanno capito che in questi anni mi sono impegnato e ho dato il massimo. Naturalmente con i soli voti del comune non si va da nessuna parte, il mio è un comune piccolo di neanche 1500 persone, i votanti sono ancora meno. Ho avuto l’aiuto di tante persone che credono in me, i miei famigliari in primis e un gruppo di lavoro che si è consolidato negli anni e l’esito è stato positivo. Abbiamo fatto sempre tutto in team, non è il singolo che vince nel mio caso».

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I prossimi passi?

«Ho concordato con la giunta di accompagnarla fino a quando sarà possibile, fino al giorno della convalida dell’incarico di consigliere. Mi dimetterò quanto meno il giorno prima, subentrerà Igor Portolan fino a maggio del prossimo anno, quando presumo ci saranno nuove elezioni. Pensando al lavoro dovrò prendere aspettativa. Sono giorni impegnativi, anche con la giunta comunale con riunioni specifiche per un passaggio di consegne: il lavoro iniziato, tutti insieme, deve essere portato avanti e a termine. Abbiamo finanziamenti in corso e attività programmate anche in ambito sociale, un programma triennale che spero la giunta porterà a compimento. Naturalmente resto a disposizione anche se non potrò più far parte degli organi ufficiali. Lascio un gruppo di lavoro ben strutturato, che sicuramente andrà avanti bene. Voglio sottolineare che tutta la giunta mi ha sostenuto nella campagna elettorale, non è un fatto da poco, e mi ha ringraziato per il percorso fatto insieme».

Quali saranno le priorità sul tavolo di lavoro provinciale?

Le tematiche esposte nel programma elettorale sono prioritarie per tutti. Abbiamo un programma di coalizione, sappiamo quali sono le criticità importanti in Trentino, come nel resto d’Italia: la sanità, che non si risolve al volo, è un problema da affrontare con grande impegno e tutti i temi affrontati durante la campagna. Importante è che la mia figura sul territorio possa essere di riferimento per il comune e l’intera valle, ma non solo: per le valli limitrofe e se serve è l’intero Trentino che rappresento, non me stesso. L’impegno sarà di rappresentare tutti indipendentemente, anche se per logica uno è legato alle valli dove è stato eletto».

In queste elezioni la Val di Non e la Val di Sole hanno premiato Fratelli d’Italia, primo partito in entrambe. In generale è emersa una presa di posizione del Trentino a favore dei partiti nazionali, cosa vuoi dire a chi teme per l’autonomia speciale provinciale e regionale?

«Penso che il tema sia avere un governo centrale collegato a quello provinciale e regionale e l’autonomia in questo modo non possa che essere rafforzata. Il governo è fatto di persone, non di partiti. Le persone si sono fidate di chi hanno votato anche perché garantiscono il rispetto del futuro dell’autonomia, che non deriva da un partito locale. L’accordo Degasperi – Gruber deriva da un partito nazionale, non ci siamo inventati nulla di locale. Sono convinto che non ci sia bisogno di temere per l’autonomia, perché se fino ad ora la Meloni ha dimostrato di voler essere vicina all’autonomia, anzi di allargarla ad altre regioni che vogliano rendersi autonome, senza mai porre vincoli da Roma, dunque non penso che cambierà adesso». 



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