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Insediamenti storici: demolire la cultura?

dom 09 giu 2024 08:06 • Dalla redazione

Baldracchi: "La proposta Gottardi rischia di vanificare decenni d'impegno per la conservazione del patrimonio architettonico e urbanistico del Trentino"

TRENTO. Il convegno sui Centri Storici organizzato da Italia Nostra e tenutosi a Palazzo Geremia ha ottenuto un notevole successo di pubblico (130-140 presenze tra mattino e pomeriggio) e ha suscitato spunti per confronti e dibattiti: "Auspico "“ spiega la presidente Manuela Baldracchi - che potranno estendersi ad una platea più ampia, dato che la paventata possibilità di introdurre nelle norme urbanistiche provinciali la demo-ricostruzione della quasi totalità degli edifici dei centri storici darebbe avvio, soprattutto nei centri "minori", alla distruzione dell"importante patrimonio edilizio storico e alla totale cancellazione delle testimonianze della cultura contadina che ha improntato la nostra civiltà e cultura".

Si è tenuto sabato nella Sala di rappresentanza di Palazzo Geremia il convegno organizzato da Italia Nostra - sede nazionale e sezione trentina "“ sul tema degli insediamenti storici, la cui esistenza sembra venir messa a repentaglio dall"intenzione, espressa nello scorso dicembre sulla stampa locale dall"assessore provinciale all"urbanistica Mattia Gottardi, di estendere a tutti gli edifici dei centri storici, esclusi solo quelli vincolati a restauro, la possibilità di demo-ricostruzione.

Alla presenza di un folto pubblico la giornata di lavoro è stata introdotta dal Segretario Generale di Italia Nostra Michele Campisi che ha offerto una visione generale sulle istanze di salvaguardia del patrimonio storico-artistico nazionale. L"assessora all"urbanistica del Comune di Trento Monica Baggia ha portato i saluti istituzionali, rimarcando quanto il Comune stia facendo per seguire il cambiamento in atto nella società contemporanea e nell"uso degli spazi pubblici, ma sempre con un criterio di rispetto dei nostri centri storici. La presidente della Sezione trentina Manuela Baldracchi ha rilevato che la proposta Gottardi, consentendo di radere al suolo interi insediamenti storici minori e gran parte di quelli maggiori, rischia di vanificare decenni d'impegno per la conservazione del patrimonio architettonico e urbanistico del Trentino. Ma il pericolo non è solo questo, altrettanto grave sarebbe la perdita del senso di identità , la perdita del patrimonio immateriale che i centri storici ci tramandano: la consapevolezza tangibile della nostra storia, la testimonianza di una civiltà , dei princìpi, dei valori e dei concetti che sono stati alla base di ogni azione umana che qui si è manifestata e che ha, ancora oggi, tanto da raccontarci e magari anche qualcosa da insegnarci.

I rappresentanti dei due Ordini professionali "“ Alberto Cristofolini per gli architetti e Fabio Ferrario per gli ingegneri hanno rappresentato la posizione degli organi di categoria, attenti ai criteri di recupero delle costruzioni storiche ma anche consapevoli delle necessità di interventi di consolidamento e di riqualificazione qualora trattasi di edifici rimaneggiati in modo non coerente con i contesti.

Moderati da Salvatore Ferrari per la sessione del mattino e da Giorgio Tecilla per quella pomeridiana, si sono succeduti 11 relatori - Luisella Codolo, Francesco Doglioni, Stefano Storchi, Beppo Toffolon, Adriano Oggiano, Daniele Vettorato,  Akshit Gupta,  Daniel Herrera, Fabio Ferrario, Bertrando Bonfantini, Antonio Cassatella - architetti e urbanisti, ingegneri e giuristi - per ribadire il valore degli insediamenti storici sia come edifici che nel loro insieme, la loro adattabilità alle nuove esigenze abitative, la necessità di tutelarne l'integrità , da un lato; dall'altro per esporre le tecniche per il loro efficientamento energetico, il consolidamento statico, il riuso. Una carrellata di casi già occorsi al patrimonio storico-architettonico trentino negli ultimi anni e di interventi incongrui, curata da Beppo Toffolon, ha mostrato come l"attuale normativa urbanistica non sia di carattere particolarmente vincolistico, dato che da qualche anno è già in vigore la possibilità di demolire gli edifici soggetti al vincolo di ristrutturazione, di demolire anche gli edifici da risanare se giudicati instabili e di sopraelevare qualsiasi edificio non direttamente tutelato.

Interessanti i contributi offerti durante l"apertura dei dibattiti: Luca Valentini per il Circolo Trentino per l"Architettura Contemporanea (CITRAC), Paolo Mayr, Fulvio Osti e Walter Nicoletti per le ACLI.

 

 



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