dom 21 lug 2024 10:07 • By: Renato Pellegrini
Una riflessione sul tempo che passa e la capacità di passare la mano e preparare il futuro
«Bisognerebbe ricordare altresì che il tramonto non è solo il tempo di un indebolimento fatale della luce del sole, il tempo della fine desolante della giornata, ma l"incanto di una bellezza struggente, uno spettacolo straordinario che ogni volta ci colpisce. Dovremmo allora modificare il nostro sguardo per vedere nell"arte del saper tramontare un gesto nobile di trasmissione dell"eredità più che l"esito di un destino crudele, di una caduta senile del leader, di una sconfitta dettata dall"inesorabilità del tempo che passa; un gesto grande che ha in sé la bellezza infinita dei tramonti, il dono di una eredità che resta viva solo grazie a questo dono».
Ho letto queste parole meravigliose e grandemente significative di Massimo Recalcati in un periodo in cui la mia riflessione si sofferma spesso sul tempo che passa, sul giorno in cui dovrò passare il testimone. Ed è un giorno ormai non troppo lontano.
Nella vita ci si innamora del proprio lavoro, di quello che si fa, della propria autorità o del proprio servizio di volontariato, degli incontri e anche degli scontri. Un poco alla volta si riesce a sorridere su ogni avvenimento, nulla è inutile o perduto.
Guardare indietro, scorgere ancora il volto delle persone che non ci sono più, risentire le loro parole è, da una parte, lasciar posto alla nostalgia e anche alla sofferenza, ma dall"altra è comprendere che abbiamo potuto gioire e arricchirci di un dono che ha reso bella l"esistenza.
Tramontare non lo intendo, però, oggi come morire, ma soprattutto come il passaggio di consegne di chi lascia un lavoro o un posto di responsabilità . C"è chi vive questo momento, come ad esempio chi ha il potere, come un atto di violenza, un mandare in frantumi una convinzione tanto profonda quanto sbagliata: io sono fondamentale e insostituibile in questo mio ruolo.
Oppure: sono onnipotente.
Pensiamo in questi giorni a quello che succede al Presidente degli Stati Uniti. Il suo stato di salute, la sua età consiglierebbero che si ritiri. Dovrebbe chiedersi: sono stato capace di preparare una trasmissione efficace dell"eredità politica che lascio? In Russia c"è un altro presidente, che per illudersi di non tramontare cambia la costituzione, ordina di avvelenare avversari e nemici, cerca la gloria nell"assurdità di una guerra. E cose simili probabilmente accadono in ogni parte del mondo. Chi ha responsabilità di potere dovrebbe circondarsi dei migliori, e invece non di rado sono i mediocri che vengono chiamati a collaborare, ai quali si delega poco per poter concentrare il potere nelle proprie mani.
Ricordate papa Ratzinger? Ad un certo punto del suo ministero, sentendo che ormai le forze diminuivano e consapevole dell"enorme responsabilità di guidare la Chiesa, ha deciso di lasciare, di dare le dimissioni. Personalmente non ho dubbi che la sua scelta sia stata ragionata, accompagnata dalla preghiera e suggerita dalla Spirito santo. Il suo "tramonto" ha fatto emergere problemi e tensioni non risolte, una Chiesa che necessita di qualche cambiamento, forse di una conversione"¦ E da quel momento sono stati in molti a lasciare che si espandesse la loro mania di grandezza e immortalità . Qualche cardinale in testa, seguito da atei devoti, laici ultraconservatori: ed è stato lasciato da parte il Vangelo. È tornato a galla un mondo dove la religione fa a meno della fede, e forse anche per questo non vuole sentire parlare del tramonto. Gesù sapeva quello che doveva fare e lo preparava ogni momento. Ha lasciato in eredità la Chiesa, non una chiesa di perfetti, ma di umani. A loro ha dato indicazioni, preparandoli al futuro.
Se questo non avviene, dice Recalcati, «lo sguardo del leader che rifiuta il tramonto non vede mai nei suoi figli dei degni successori ma solo dei potenziali parricidi. Questa percezione distorta del rapporto tra le generazioni rafforza inevitabilmente il suo legame con il potere e la difficoltà a staccarsi dalle sue leve».
Non sta forse avvenendo così nella Chiesa? Papa Francesco non è per molti un successore, ma uno che ha cacciato ("ucciso") Benedetto XVI. Normalmente si dice che è lo Spirito Santo a suggerire o almeno ad accompagnare la nomina del papa. Questa volta per costoro non è stato così. Era in ferie?
Insomma non è facile accettare l"idea che ad un certo punto dobbiamo farci da parte, che non vuol dire affatto essere diventati inutili; possiamo cominciare a fare altre cose. Finché uno vive, fosse anche su una carrozzella perché incapace di camminare, o muto perché la sua malattia gli impedisce di parlare, è una persona con grande dignità , che merita assoluto rispetto perché ha portato e porta nel mondo qualcosa di unico e irripetibile.
Insomma accettare e preparare il tramonto non è facile; occorre essere allenati a guardare con serenità il futuro, con fiducia agli altri, ai quali lasciare sempre più spazio. Tutto dipende da come abbiamo inteso il nostro lavoro e da quanto abbiamo capito che il mondo proseguirà bene anche grazie a coloro che abbiamo saputo preparare.