Cultura Val di Sole

A Cogolo il Festival della Fotografia di Famiglia

Appuntamento il 4-5 ottobre 2025 e poi fino a dicembre

 A Cogolo il Festival della Fotografia di Famiglia

COGOLO. Da agosto a dicembre 2025 la Val di Peio si trasforma in palcoscenico diffuso del Festival della Fotografia di Famiglia (FFF), un percorso culturale che intreccia mostre, incontri, masterclass e laboratori dedicati al valore storico e sociale della memoria fotografica privata.

Tra gli appuntamenti di maggiore rilievo, il fine settimana del 4 e 5 ottobre vedrà Palazzo Migazzi di Cogolo animarsi con due giornate di divulgazione e formazione aperte a studiosi, professionisti del settore e appassionati.

Il programma si aprirà sabato mattina (10-13) con la tavola rotonda “Fotografie di famiglia e memoria pubblica: archivi privati come patrimonio collettivo”, durante la quale interverranno Barbara Bergaglio di Camera – Centro Italiano per la Fotografia, Simona Turco dell’ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, lo storico della fotografia dell’Università degli Studi di Teramo Gabriele D’Autilia e Katia Malatesta della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento. L’incontro metterà al centro la fotografia di famiglia come documento storico e strumento di costruzione della memoria collettiva.

Nel pomeriggio, l’attenzione si sposterà sulle questioni tecniche e metodologiche legate alla curatela degli archivi fotografici con la masterclass “Archivi fotografici di comunità: conservazione, digitalizzazione e gestione operativa” (15-18), condotta da Alessandro Coco dell’Archivio Bellosguardo, cui seguirà la visita guidata alla mostra “Festa – Ricordi di famiglia” (18-19), inaugurata quest’estate come primo appuntamento del Festival della Fotografia di Famiglia. L’esposizione raccoglie centocinquanta immagini provenienti da cinque archivi di comunità italiani – dall’Archivio Atena di Salerno all’Archivio fotografico di comunità di Peio – e propone un dialogo inedito tra memorie collettive e storie locali.

La giornata di domenica sarà invece dedicata alle questioni giuridiche, etiche e pratiche che ruotano intorno alla fotografia privata.

In mattinata il giurista Luigi Mingrone, esperto di diritto d’autore e beni culturali, guiderà la masterclass “Questioni etiche e giuridiche legate a privacy, diritto d’autore e uso pubblico di immagini private” (9.30-11), affrontando i nodi più delicati della valorizzazione pubblica di archivi familiari. A seguire, Graziano Cosner, curatore e fondatore della Fototeca documentaria dell’Altopiano della Paganella, presenterà il caso del Progetto Memoria, esperienza virtuosa di raccolta, digitalizzazione e condivisione di oltre ventunmila fotografie storiche, oggi patrimonio accessibile a tutti grazie a una piattaforma digitale ispirata ai principi del creative commons (11-13).

Nel pomeriggio, infine, il tavolo di lavoro “Verso una rete nazionale dal basso degli archivi di famiglia: obiettivi e prospettive future”  offrirà un momento di confronto operativo tra esperti, operatori culturali e istituzioni, con l’obiettivo di avviare la costruzione di una rete nazionale in grado di mettere in connessione progetti, buone pratiche e competenze, promuovendo al tempo stesso innovazione tecnologica, sostenibilità organizzativa e partecipazione delle comunità locali (14.30-16).

Il programma del Festival si concluderà nel mese di dicembre presso Palazzo Migazzi con un percorso espositivo che rielabora le fotografie familiari in chiave artistica, poetica e sperimentale attraverso lo sguardo di Claudio Corrivetti, artista e fondatore della casa editrice Postcart, con cui l’archivio di Peio ha realizzato un primo volume (Alpecedario. Memorie fotografiche di una comunità di montagna, 2023) e con cui sta realizzando una collana di quaderni tematici.

La direzione artistica di FFF è affidata a Claudia Marini, fotografa e fondatrice dell’Archivio di Comunità di Peio, e a Romina Zanon, artista visuale, fotografa, ricercatrice e docente di Storia e tecnica della fotografia presso l’Università degli Studi di Udine, mentre l’organizzazione generale è curata dall’Associazione 10x12.

Il Festival della Fotografia di Famiglia si configura come una piattaforma culturale aperta e inclusiva, uno spazio di dialogo, confronto e ascolto, in cui il sapere scientifico si intreccia con la partecipazione attiva del pubblico. Il suo obiettivo è duplice: da un lato, valorizzare il patrimonio fotografico privato riconoscendolo come risorsa preziosa per la memoria storica; dall’altro, stimolare la creazione di una rete duratura di competenze, progetti e relazioni, destinata a estendersi ben oltre i confini temporali del festival. Il Festival prende vita all’interno dell’Archivio di Comunità di Peio, un’iniziativa nata con l’intento di raccogliere, preservare e restituire le memorie visive delle famiglie del territorio, trasformandole in un patrimonio condiviso.

L’iniziativa è realizzata grazie al finanziamento di Fondazione Caritro, Regione Trentino Alto Adige, Cassa Rurale Alta Val di Sole e al supporto del Comune di Peio, dell’Archivio di Tigliole, Immagini del Passato (As), dell’Archivio del Rione Pilastro conservato presso la Biblioteca Luigi Spina di Bologna, dell’Archivio Atena Lucana (Sa), coordinato dall’associazione culturale Studio Bellosguardo e infine dell’Archivio di Comunità di Rabbi, conservato presso il Molino Ruatti.

“Il Festival nasce per dare voce alle storie custodite nelle fotografie di famiglia e trasformarle in patrimonio collettivo. Il fine settimana di Cogolo rappresenta un momento chiave di confronto e crescita condivisa tra studiosi, istituzioni e comunità” dichiarano le curatrici. Con la sua proposta culturale diffusa, il Festival della Fotografia di Famiglia invita a riflettere sul ruolo della memoria privata nella costruzione dell’identità collettiva, unendo rigore scientifico e coinvolgimento delle comunità del territorio.

L’ingresso è libero, è gradita la prenotazione al seguente indirizzo email: fff@archiviofotograficopejo.it