Società Trento

Andrey José Taffner Fraga, cavaliere

Discendente di immigrati trentini in Brasile è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana

Andrey José Taffner Fraga, cavaliere

ROMA. Nei mesi scorsi abbiamo avuto modo di parlare dei trentini emigrati in Brasile, oggi abbiamo l’onore di intervistare nuovamente Andrey José Taffner Fraga, coordinatore dei circoli trentini di Santa Catarina e Paranà. L’occasione che ci spinge a contattarlo è davvero molto speciale: Taffner, infatti, è stato insignito poche settimane fa del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana.


Quando ha saputo di questa onorificenza?

Ho saputo che sarei stato nominato Cavaliere della Repubblica verso metà agosto, quando la console Eugenia Berti mi ha scritto informandomi che il consolato aveva ricevuto, da Roma, l’onorificenza da consegnarmi. Sapevo già da tempo che il mio nome era stato proposto per questo titolo (tramite il Consolato Generale d’Italia e l’Ambasciata d’Italia in Brasile), ma è stato solo in agosto che ho avuto la conferma ufficiale del riconoscimento.

Certamente sarà stato un momento ricco di emozioni!

In quel momento, mi è passata davanti agli occhi tutta una vita: ho ripensato ai miei inizi nel movimento associativo italiano, tanti anni fa, ma ancora di più alla mia infanzia — ai nonni che parlavano il dialetto in casa, alle feste culturali di Rio dos Cedros, la mia città natale...

In poche parole, è riaffiorato tutto il mio legame con l’italianità. Un mix di emozioni forti, accompagnate da una profonda gratitudine verso il consolato, e in particolare verso la console Eugenia Berti, che ha sempre seguito da vicino il lavoro delle associazioni e lo ha valorizzato in modo speciale. Il titolo di Cavaliere ha rappresentato il punto più alto di un percorso costruito negli anni, fatto anche di tanti sacrifici personali, di rinunce... ma che mi ha regalato grandi soddisfazioni. Senza il sostegno della mia famiglia - mia moglie Daniela, mia figlia Angela - e senza l’esempio familiare (mio nonno Olivio fu il fondatore del circolo trentino nella mia città, nel 1975), sicuramente non sarei arrivato fin qui.

Un anno, questo 2025, davvero indimenticabile per lei e l’intera comunità di emigrati

Esattamente. Questo 2025 rappresenta un momento molto importante, con il 150° anniversario dell’emigrazione italiana, allo stesso tempo è certo che il lavoro continuerà, con la stessa energia, anche negli anni a venire, sempre all’interno della grande comunità trentina del Brasile.