Politica Val di Sole

Raccolta firme sull’educazione alla parità di genere, si firma anche nelle valli del Noce

Promossa da una rete di associazioni e realtà sociali, l’iniziativa punta a raccogliere 2500 firme entro il 12 gennaio 2026 per integrare la legge provinciale sulla scuola

Raccolta firme sull’educazione alla parità di genere, si firma anche nelle valli del Noce

VALLI DEL NOCE. Anche nelle valli del Noce è possibile sottoscrivere la raccolta firme per la a sostegno della proposta di disegno di legge di iniziativa popolare sul tema dell'educazione relazionale alla parità e al rispetto delle differenze di genere in Trentino. L’iniziativa nasce dal lavoro congiunto di sei associazioni – dal coordinamento donne dell’Anpi, da quello delle Acli; dal Centro antiviolenza; dall’Associazione laica famiglie in difficoltà; Oivd e Aps Bellerio e sostenuta dalla Commissione pari opportunità; da Cgil, Cisl e Uil, da Arci e Arcigay; Famiglie Arcobaleno; Donne democratiche; Più democrazia in Trentino; Movimento dei Focolari e dall’Unione degli studenti– e ha trovato l’adesione di una rete sempre più ampia di realtà sociali, sindacali e culturali. L’obiettivo è raccogliere almeno 2500 firme per poter presentare ufficialmente la proposta di legge.

Il testo intende interviene sulla legge provinciale sulla scuola (la numero 5 del 2006), introducendo strumenti concreti per rendere l’educazione trentina capace di formare nuove generazioni consapevoli e rispettose.

Tra le misure previste figurano la formazione del personale adulto, l’istituzione di un Comitato scientifico, la creazione di moduli didattici specifici, la nomina di referenti per il coordinamento dei progetti e la costituzione di un fondo provinciale dedicato. Un impianto che punta a coinvolgere non solo studenti e studentesse, ma anche insegnanti, personale non docente e famiglie, riconoscendo il diritto di bambine e bambini a un percorso educativo libero dalla violenza.

“Ogni episodio di femminicidio, discriminazione o violenza riporta al centro la necessità di un cambiamento culturale profondo. L’Italia, infatti, resta tra i pochi Paesi europei a non aver ancora introdotto un percorso obbligatorio di educazione alle relazioni, all’affettività e alla sessualità. E la Provincia di Trento, pur avendo competenze primarie in materia di scuola dell’infanzia e concorrenti per gli altri ordini, continua a relegare il tema della parità di genere a questione marginale” scrivono i promotori dell’iniziativa.

Da qui la scelta di costruire una rete trasversale di soggetti, uniti dall’intento di proporre un intervento educativo permanente, capace di fornire strumenti critici per contrastare atteggiamenti misogini e omofobici che alimentano violenza e disagio.

In un contesto mediatico e digitale che spesso mercifica la figura femminile e diffonde modelli stereotipati e tossici, la scuola è chiamata a un ruolo di responsabilità. La sfida è culturale prima ancora che normativa: costruire un ambiente scolastico che non sia solo luogo di apprendimento, ma spazio di crescita civile, capace di formare cittadini e cittadine in grado di vivere relazioni sane, pacifiche e paritarie.

La raccolta firme proseguirà fino al 12 gennaio 2026. Si può firmare nei comuni di Caldes, Cles, Dimaro Folgarida, Malé, Mezzana, Pellizzano, Ossana, Terzolas e Vermiglio.