TRENTO. I numeri parlano chiaro. L’influenza non è una banale malattia e spesso il virus può causare complicanze gravi che possono portare anche all’ospedalizzazione: quest’anno sono già tre le persone ricoverate in terapia intensiva. Per questo è importante non abbassare la guardia e proteggersi con il vaccino antinfluenzale, lo strumento più efficace per prevenire la malattia e le sue complicanze. Per richiamare l’attenzione sull’importanza della vaccinazione si è tenuta oggi una conferenza stampa nella sede dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari: un’occasione per fare il punto sui dati dell’influenza e sull’adesione alla campagna vaccinale, che evidenzia una copertura inferiore rispetto agli obiettivi fissati, soprattutto tra gli anziani e le persone con patologie croniche. Nell’ottica di incrementare l’adesione, anche a campagna inoltrata, si è deciso quindi di offrire il vaccino gratuitamente a tutta la popolazione. Per l’occasione sarà organizzato un open day vaccinale il prossimo 13 dicembre, con la possibilità di immunizzarsi senza necessità di prenotazione in tutti e nove i centri vaccinali della provincia, dalle 9 alle 13.30. Gli over 65 potranno immunizzarsi contestualmente anche contro lo pneumococco e l’Herpes zoster. Alla conferenza stampa erano presenti l’assessore provinciale alla salute Mario Tonina, il direttore generale di Apss Antonio Ferro, la direttrice del Dipartimento di prevenzione Maria Grazia Zuccali, il direttore del Dipartimento pediatrico Massimo Soffiati e il direttore dell’Unità operativa malattie infettive dell’ospedale di Trento Massimiliano Lanzafame.
«Siamo ormai vicini al numero di dosi somministrate lo scorso anno – ha dichiarato il dg di Apss Antonio Ferro – ma vorremmo compiere un ultimo sforzo per fare ancora di più. Ogni contagio evitato rappresenta un beneficio non solo per la salute delle persone, ma anche per il sistema sanitario trentino, perché l’influenza crea problemi significativi e ha un impatto concreto sull’organizzazione dei servizi. È fondamentale superare la percezione, ancora diffusa, che il rischio legato all’influenza sia basso. Non è così: l’influenza non è una malattia banale e ogni anno causa circa 8mila decessi nel nostro Paese. È una patologia che, direttamente e indirettamente, indebolisce le difese immunitarie. Il vaccino, invece, è sicuro ed efficace. Per questo oggi lanciamo una nuova fase della campagna vaccinale: da oggi chiunque può vaccinarsi, indipendentemente da età o condizioni di rischio.
Anche le persone giovani e sane sono chiamate a farlo, sia per proteggere sé stesse sia per tutelare gli anziani e i più fragili del proprio contesto familiare e sociale. Vacciniamoci per noi stessi, per gli altri e per sostenere il servizio sanitario trentino, contribuendo a mantenere aperti i servizi e a evitare un sovraccarico dei posti letto».
«La diffusione dell’influenza in Trentino – ha spiegato la direttrice del Dipartimento di prevenzione Maria Grazia Zuccali – segue l’andamento nazionale: il virus è ormai arrivato e sta iniziando ad avvicinarsi alla soglia epidemica. Nell’ultima settimana, grazie ai medici sentinella, abbiamo registrato un’incidenza di 8 casi ogni 1.000 assistiti, pari a circa 4.000 persone con influenza. Tra queste, circa 1.000 sono bambini sotto i 4 anni e 200 sono anziani over 65. Il picco è atteso per la seconda metà di gennaio, quindi la vaccinazione è ancora utile anche nel mese di dicembre, sia per le persone più fragili sia per il resto della popolazione. Vaccinarsi significa ridurre la circolazione del virus e contenere i contagi: ricordiamo che i bambini, per natura e comportamenti, rappresentano un importante veicolo di trasmissione. Ad oggi sono state vaccinate oltre 103.000 persone, un dato leggermente inferiore rispetto allo scorso anno (104.500), di cui 68.000 over 65. La copertura vaccinale nella popolazione sopra i 65 anni è del 51,7%, rispetto al 54,1% dello scorso anno. Ricordo inoltre che, in occasione dell’open day del 13 dicembre, le persone con più di 65 anni possono richiedere la cosomministrazione dei vaccini anti-Covid, antipneumococcico e contro l’Herpes Zoster».
Il direttore del Dipartimento pediatrico di Apss Massimo Soffiati ha invece fatto un focus sui contagi e i ricoveri nei bambini: «Per quanto riguarda l’andamento pediatrico, ad oggi registriamo circa 24 bambini ricoverati per influenza, un numero in costante aggiornamento, con due o tre nuovi casi ogni giorno. I piccoli pazienti vengono ricoverati principalmente per febbre molto elevata o per febbre che si prolunga a lungo, una condizione che giustamente preoccupa le famiglie e richiede approfondimenti clinici. Vorrei inoltre richiamare l’attenzione – ha concluso – sull’importanza dell’immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale, responsabile delle bronchioliti. Da due anni offriamo la protezione ai neonati e all’ospedale Santa Chiara abbiamo raggiunto un’adesione del 95%.
Mi aspetto che grazie all’anticorpo monoclonale assisteremo a una netta riduzione delle forme più gravi di bronchiolite».
A spiegare quelle che sono le conseguenze dell’influenza, causa di molte complicanze gravi, non solo a carico dell’apparato respiratorio, è stato Massimiliano Lanzafame, direttore del reparto di malattie infettive del Santa Chiara: «L’influenza non è affatto una malattia banale. A questa infezione si associano diversi rischi significativi: un aumento dell’8% del rischio di ictus, un incremento del 73% del rischio di sviluppare il Parkinson a 10 anni e un aumento del 15% della perdita di autonomia. L’influenza può inoltre favorire episodi di ipo e iperglicemia, con un incremento del rischio del 75%, e comportare un aumento del rischio di infarto del 10% e di polmonite dell’8%. Per le persone oltre i 65 anni l’influenza è particolarmente pericolosa, perché la vulnerabilità è maggiore e il rischio di mortalità più elevato. Non a caso, il 60% dei ricoverati per influenza appartiene a questa fascia d’età e il 90% dei decessi riguarda proprio gli over 65. Questi dati ci ricordano quanto sia fondamentale la prevenzione e quanto la vaccinazione rimanga uno strumento essenziale per proteggere la salute dei più fragili».
«Invito tutta la popolazione a cogliere questa ulteriore opportunità offerta dall’open day vaccinale – ha dichiarato l’assessore Mario Tonina –. Auspico una grande adesione, perché si tratta di un’occasione importante per chi non ha ancora effettuato il vaccino, lo strumento più efficace per ridurre il rischio di complicanze, ricoveri e forme gravi della malattia, soprattutto per le persone più fragili, e per evitare di mettere in difficoltà il nostro sistema sanitario e gli ospedali. Proteggiamo noi stessi e soprattutto i più vulnerabili: ognuno di noi può fare la differenza. La prevenzione è vita: dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per tutelare noi stessi e la comunità, la vaccinazione è un grande atto di responsabilità individuale e collettiva, fondamentale per la salute e il benessere di tutta la comunità. Il mio grazie – ha concluso Tonina – va anche a tutti i medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e alle farmacie per il sostegno che garantiscono quotidianamente alla campagna vaccinale».

