Cultura Trento

In vista dello scatto. Mostra di fotografie storiche e video mapping

Inaugurati mostra e videomapping a Palazzo delle Albere e al MUSE

In vista dello scatto. Mostra di fotografie storiche e video mapping
discorsi inaugurali mostra In vista dello scatto. Da sinistra Luca Nicolodi, Ass. Michele Brugnara, dir. Massimo Bernardi, Ass. Francesca Gerosa, sopr. Angela Turella [Archivio MUSE Museo delle Scienze. Fotografo Matteo De Stefano]

TRENTO. Tra l’analogico della fotografia e il digitale del video mapping esordisce, a Palazzo delle Albere e al MUSE, “In vista dello scatto”, il percorso realizzato in collaborazione tra Archivio fotografico storico provinciale, MUSE - Museo delle Scienze e Fondazione Museo storico del Trentino. L’espressività delle 90 immagini storiche selezionate per la mostra, che esplora la ricchezza delle relazioni fra il fenomeno sportivo e le sue rappresentazioni culturali, è complementare a quella restituita con il progetto di video mapping che, proiettato sulla facciata nord dell’edificio MUSE, propone un’esperienza emozionale nello sport di ieri e di oggi fungendo da ponte con le prossime iniziative del museo dedicate alle prossime Olimpiadi Invernali.

La doppia iniziativa fa parte del progetto culturale di sistema Combinazioni_caratteri sportivi, ideato e promosso dall’Assessorato alla cultura della Provincia autonoma di Trento.

Inoltre, si inserisce nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, il programma multidisciplinare, plurale e diffuso che animerà l’Italia per promuovere i valori Olimpici attraverso la cultura, il patrimonio e lo sport, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali che l’Italia ospiterà rispettivamente dal 6 al 22 febbraio e dal 6 al 15 marzo 2026.

A Palazzo delle Albere, fino al 15 marzo 2026 il percorso espositivo a cura di Katia Malatesta (Archivio fotografico storico provinciale) e Luca Nicolodi (Fondazione Museo storico del Trentino) ricostruisce le dinamiche culturali degli anni Trenta e il contributo dei fratelli Pedrotti alla codificazione della fotografia sportiva trentina come genere e forma d’arte.

Sulla facciata del museo, ogni sera dalle 17.30 alle 20 verrà proiettato ogni 15 minuti il video mapping originale prodotto da MUSE e Festi Group. Uno spettacolare racconto visivo e sonoro che spazia tra luoghi, gesti e corpi che nel gesto sportivo esprimono forza, velocità e resistenza, celebrando l’evoluzione dello sport come esperienza inclusiva, simbolo di progresso tecnologico e valore sociale.

 

All’inaugurazione hanno partecipato Francesca Gerosa, assessore all'istruzione, cultura, per i giovani e per le pari opportunità della Provincia autonoma di Trento; Massimo Bernardi, direttore del MUSE; Angiola Turella, dirigente del Servizio tecnico Soprintendenza per i beni culturali; Roberta Tait, vicedirettrice della Fondazione Museo storico del Trentino; i contenuti della mostra fotografica sono stati illustrati dai curatori Katia Malatesta e Luca Nicolodi.

“Il progetto Combinazioni è nato per mettere in connessione musei e soggetti culturali attorno a tematiche collegialmente condivise - afferma l’assessore Francesca Gerosa -. Il progetto In vista dello scatto è riuscito non solo a unire tre diverse istituzioni - il MUSE, l'Archivio fotografico storico provinciale, la Fondazione Museo storico del Trentino - ma anche a far dialogare linguaggi comunicativi tra loro temporalmente distanti: l'analogico con l'esposizione di fotografie storiche e il digitale con la creazione di un video mapping, per parlare all'unisono di come lo sport e la sua pratica abbiano una storia sociale e culturale che attraversa secoli di storia e arriva all'oggi, trasformata e rinnovata.

Sono dunque molto contenta che Combinazioni_caratteri sportivi abbia creato nuove alleanze e sfidato confini disciplinari.

“Con questo progetto, MUSE ha realizzato un ponte tra la dimensione storica, in mostra nella selezione fotografica operata dall’Archivio fotografico storico, e la mostra Oltre il traguardo, l’evento di punta del museo dedicato allo sport che inaugureremo a gennaio 2026, orientato al presente e al futuro dello sport” – spiega il direttore del museo Massimo Bernardi. “Il ponte si materializza in un videomapping inedito, una proiezione di grandi dimensioni su tutte le vele murate della facciata del museo in cui si sviluppa un’opera di grande spettacolarità, che ci propone un’immersione emozionale nella pratica sportiva e nei valori dello sport di ieri e di oggi: uno spettacolo che diverrà tappa fissa nelle serate trentine dei prossimi mesi”.

“Nella storia della fotografia trentina – racconta Katia Malatesta, curatrice della mostra assieme a Luca Nicolodi – lo sport conosce una prima sistematica affermazione grazie all'impegno dei fratelli Pedrotti, che negli anni tra le due guerre si fanno formidabili interpreti di un nuovo linguaggio, in sintonia con le più aggiornate esperienze internazionali. Attraverso una selezione dei loro scatti più rappresentativi, la mostra ripercorre gli sviluppi di una ricerca che intreccia l’estetica del movimento, la celebrazione del gesto atletico, l’emozione della gara, con un’ampia documentazione dei luoghi, delle attrezzature e della pratica sportiva raccontata in tutti i suoi aspetti tecnici e sociali,in stretto rapporto con la costruzione di una moderna immagine del Trentino”.

Domenico De Maio, Education and Culture Director di Milano Cortina 2026, ha dichiarato: “In vista dello scatto dimostra come sport e cultura possano fondersi in un racconto universale. Le immagini storiche e il video mapping trasformano la memoria in emozione, offrendo al pubblico un ponte tra passato e futuro dei Giochi. È questo lo spirito dell’Olimpiade Culturale: educare, coinvolgere e ispirare attraverso la forza dei linguaggi creativi”.

 

IN VISTA DELLO SCATTO. LA FOTOGRAFIA SPORTIVA DEI FRATELLI PEDROTTI

Le sezioni della mostra

Una prima sezione introduttiva dà conto della vicenda parallela che dalla metà del XIX secolo vede da un lato l’ascesa dello sport moderno, dall’altro l’affermazione della fotografia come nuovo e insostituibile mezzo di produzione di immagini.

Le sezioni successive seguono la fioritura di nuovi codici rappresentativi favoriti dalla sperimentazione tecnica, che permette alla fotografia di rispondere alla sfida della velocità. I tempi di posa sempre più rapidi e la diffusione delle piccole fotocamere portatili permettono di avvicinarsi all’azione e “congelare” l’attimo di estrema tensione muscolare dell’atleta durante uno scatto o un tuffo nel vuoto. In questo contesto i fratelli Pedrotti si distinguono con memorabili fotoservizi che alla dimensione di testimonianza vivida di un’epoca uniscono la qualità di una ricerca formale sempre sostenuta e aggiornata sui grandi conseguimenti della fotografia modernista.

La seconda sezione, in particolare, mette in primo piano lo sviluppo di un canone fotografico che punta sul dinamismo dei corpi, sottolineato dall’uso di tagli e angolature insoliti e spericolati, di ingrandimenti e close up che trasportano lo spettatore al centro dello “spettacolo”.

 

Nella terza sezione la riflessione si sposta sulla partecipazione di genere, con un’attenzione specifica alle presenze femminili, e sugli stretti intrecci tra sport, evoluzione dell’abbigliamento specializzato, moda e promozione turistica. 

La quarta sezione è dedicata al momento della gara come concentrato di tensioni drammatiche e soggetto privilegiato di una produzione che dal focus sugli atleti si estende al pubblico, ai giudici, agli assistenti di gara, agli stessi operatori dei media accorsi per seguire l’evento. 

La quinta, infine, indaga il tema dei luoghi deputati, delle attrezzature e delle tecnologie sportive, completando la rassegna di una pagina di cultura visiva dello sport ancora alla base delle affermazioni contemporanee.

Il percorso affianca ingrandimenti Fine Art a una scelta di originali tra cui si segnala un prezioso album di campionario da cui emerge la dimensione della narrazione in sequenza dell'impresa sportiva. Sono esposti anche riviste e libri fotografici, che evidenziano lo stretto intreccio tra attività fisica, industria turistica e cultura del tempo libero; la mostra così permette di cogliere anche il contributo della fotografia ad una rinnovata costruzione del mito della vacanza, che accompagnerà, alimentandolo, il miracolo turistico italiano e trentino.

 

VIDEO MAPPING: SCIENZA E STORIA DELLO SPORT

  

Per tutta la durata della mostra (fino al 15 marzo 2026) ogni giorno dalle 17.30 alle 20.00 verrà proiettata sulle “vele” della parete esterna del museo che affaccia sul giardino delle Albere una proiezione immersiva. Lo show audio-visivo di sette minuti restituisce in modo originale l’evoluzione dalla pratica sportiva con immagini che fanno da ponte immaginifico e narrativo tra le due mostre temporanee: In vista dello scatto(dal 7 dicembre al 15 marzo 2026) e Oltre il traguardo. La scienza che muove lo sport (dal 1° febbraio al 27 settembre 2026).   

Il video mapping è stato sviluppato a partire da una ricca selezione di fotografie storiche dei Fratelli Pedrotti che documentano lo sport in Trentino tra gli anni Trenta e Cinquanta e da immagini e filmati di discipline Olimpiche e Paralimpiche contemporanee. Il cuore del racconto è dedicato alle quattro aree tematicheportanti delle due mostre che rappresentano le abilità sportive: destrezza, velocità, forza e resistenza. Nel capitolo conclusivo l'attività fisica diviene pratica quotidiana proponendo una connessione emotiva tra storia, sport, scienza, salute, società.

Il video mapping è a cura di Davide Schinaia con Mauro Colangelo per Festi Group s.r.l., con la supervisione dell’Ufficio programmi per il pubblico del MUSE - Museo delle Scienze: curatela scientifica di Robert Burli e coordinamento di Massimiliano Tardio. Le proiezioni sono a cura di Gulliver Studio.