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Sfruz punta sulle storiche stufe

mar 02 mar 2021 13:03 • By: Alberto Mosca

Nell'ex albergo Tre Gigli in arrivo spazi per le attività culturali di scuole, associazioni, privati e un centro di documentazione sulle stufe e le fornaci; nel corso del 2021 inoltre saranno pubblicati gli atti del terzo convegno di studio

Il progetto di valorizzazione delle stufe di Sfruz non si ferma. Dopo un 2020 di stop, l’attività è ripresa quest’anno con un’iniziativa di grande simbolico: ora una stufa di Sfruz impreziosisce la sala di rappresentanza della Comunità della Val di Non a Cles.

“Una grande soddisfazione – spiega Andrea Biasi, sindaco di Sfruz – il compimento di un’idea del presidente Silvano Dominici che ha voluto un segno di questa storica industria nonesa in un luogo centrale delle nostre istituzioni”. La stufa, che è stata perfettamente restaurata dalla Comunità di Valle, proviene dallo storico Albergo Tre Gigli di Sfruz, ora di proprietà comunale, ed è opera del fornelaro Bortolo Cavosi che la realizzò nel 1860. Il manufatto è stato concesso in comodato d’uso: “Siamo felici, sia come comune che come associazione Antiche Fornaci di Sfruz, presieduta da Patrizia Poli – commenta Biasi – di aver portato a compimento un progetto che dà valore alla nostra attività”.

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Inoltre, presto partiranno i lavori di ristrutturazione dell’ex albergo Tre Gigli, che diventerà un luogo sociale e un Centro di documentazione dedicato all’antica arte dei fornelari di Sfruz: “Con l’approvazione del bilancio – spiega Biasi – abbiamo reperito le risorse per la sistemazione dell’edificio, con una prima tranche di interventi per 150.000 euro. Ma non faremo un museo, metteremo la struttura a disposizione delle scuole, delle associazioni e dei privati per ospitare appuntamenti culturali e corsi, puntando a diventare punto di riferimento”.

Il 2021 porterà anche alla pubblicazione degli atti del terzo convegno dedicato alle stufe e alle fornaci di Sfruz, appuntamento che ha visto la partecipazione di studiosi europei ed extra-europei. “Affidata alla cura del direttore scientifico Francesco Angelelli – spiega Biasi – dovrebbe uscire entro la fine dell’anno”.

Un’associazione viva, che mira a conferire a Sfruz il riconoscimenti che merita in un settore dell’artigianato anaune assai caratteristico e che nella prima metà dell’Ottocento prese i caratteri dell’industria diffusa, con 5 fornaci e un indotto economico rilevante, a partire dalle strutture ricettive: “Vogliamo creare qualcosa – conclude Biasi – che abbia valore turistico e culturale, con una dimensione europea come quella che un così piccolo paese come Sfruz seppe conquistare con l’abilità dei suoi artigiani, dando continuità a questa straordinaria storia”.



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