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Fabio Arnoldi è alla guida dei Pescatori Trentini

sab 15 mag 2021 20:05 • By: Lorena Stablum

Il presidente dell’Associazione solandra dice no al «tubone» irriguo della Val di Non e chiede alla Provincia di essere coinvolti nella decisione

Il presidente uscente Mauro Finotti (sx), il lago Pian Palu e Fabio Arnoldi (dx)

TRENTO. È Fabio Arnoldi il nuovo presidente della Federazione dei Pescatori Trentini. Attuale presidente dell’Associazione Sportiva Pescatori Solandri, Arnoldi succede a Mauro Finotti che ha scelto di passare il testimone dopo aver retto l’associazione per otto anni. Si tratta della prima volta che la Val di Sole, con un suo rappresentante, arriva alla guida dei pescatori trentini e forse non è un caso visto l’accesissimo dibattito che si sta consumando in questi mesi intorno alla gestione e all’utilizzo dell’acqua e al progetto di condotta irrigua portato avanti dal comparto agricolo della Val di Non.

Un progetto sul quale la Federazione si dice contraria, sia per voce del presidente uscente Finotti che di Arnoldi che chiede alla Provincia di coinvolgere i pescatori nella scelta. «Su un tema così importante è bene che ci coinvolgano visto che gestiamo per conto della Provincia i corsi d’acqua – commenta Arnoldi -. Riteniamo sbagliato portare via l’acqua del Noce, in Val di Peio. L’acqua verrebbe a mancare su tutta l’asta del torrente e ciò significa mettere a repentaglio la biodiversità dell’ambiente fluviale con effetti nefasti sulla qualità dell’acqua e sulla sua capacità di depurazione.

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Certamente il fiume è di tutti ed è un elemento importantissimo per il turismo e per chi pratica gli sport fluviali, come pescatori, rafting. Questo progetto, che prevede di realizzare una condotta per portare l’acqua in una valle dove già arriva in modo naturale, non è sostenibile. In Val di Non, il settore agricolo potrebbe prendere spunto da Israele, dove si coltiva con pochissima acqua. Si razionalizzino le risorse esistenti, si continui a fare quegli investimenti che consentono di risparmiare acqua, e magari si ripensi anche al modello di sviluppo del sistema agricolo, puntando di più sulla qualità che sulla quantità e, se necessario, si pompi l’acqua dal lago. Capisco che in questo caso non si possa godere di un contributo pubblico capace di coprire quasi per intero i costi d’investimento. È un tema importantissimo per tutti, potrebbe rappresentare un precedente anche per altre zone e per altre valli che potrebbero trovarsi a vivere una situazione simile». Sul rapporto con il modo agricolo, ad esempio, la Federazione ha fatto la scelta di aderire al comitato per Distretto biologico perché come ha avuto modo di affermare Finotti nella sua relazione «l’economia non può essere il solo principio ispiratore dei comportamenti».

Arnoldi raccoglie un’eredità importante e si troverà ad affrontare, con il gruppo dirigente, una serie di questioni ancora aperte soprattutto nei confronti dell’ente pubblico: dalla gestione dei cormorani, alla revisione dei piani di gestione che finora non hanno portato ai risultati sperati rispetto all’enorme lavoro da parte del volontariato da una parte e gli ingenti contributi pubblici dall’altra, al problema legato ai contributi fino alla creazione di un’unica associazione di secondo grado che riunisca tutte le associazioni dei pescatori sotto un’unica bandiera. Con Arnoldi, il direttivo dell’associazione ha indicato anche le altre cariche: Natale Sartori (Associazione sportiva pescatori dilettanti Basso Sarca) è stato eletto vicepresidente, mentre Adriano Gardumi (Associazione pescatori Dilettanti Trentini) è il segretario cassiere. 



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