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Uomo e grandi carnivori: un rapporto non sempre facile

ven 18 giu 2021 16:06 • By: L.S.

Il Patt della Val di Sole «Le specie devono crescere e proliferare, ma noi dobbiamo poter rimuovere i soggetti problematici»

OSSANA. Il rapporto tra uomo e grandi carnivori è stato il tema del partecipato incontro promosso a Ossana dal gruppo Patt della Val di Sole. Nella rima uscita in presenza effettuata dopo più di un anno di pandemia e distanziamento, la sezione locale del partito, con il capogruppo Gianluca Zambelli e la consigliera provinciale Paola Demagri, ha scelto di affrontare un argomento di forte attualità che spesso genera conflittualità tra le varie posizioni a difesa di una tesi piuttosto che di un’altra. Il taglio dato alla serata è stato di tipo scientifico per non polarizzare posizioni, in qualche caso, estreme. Da un lato, si è voluto raccontare lo stato di fatto di una situazione di convivenza, in alcuni casi assai problematica. Dall’altro, accanto a qualche critica all’azione dell’attuale amministrazione, si sono volute lanciare anche delle proposte concrete. “Spendere centinaia di migliaia di euro per drogare e tenere reclusi due esemplari di orso è abominevole – è stato detto -. Siamo convinti la miglior soluzione sarebbe quella della loro remissione in natura, cosa non praticabile in Trentino.

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Questi poveri animali andrebbero addormentati per sempre terminando la loro inutile sofferenza – si è detto -. Operare o parlare in maniera diversa significa esprimere uno stato di ipocrisia”. Ciò, hanno evidenziato, avrebbe consentito di utilizzare le risorse, impiegate per mantenere gli orsi in cattività al Casteller, per fornire gli allevatori di protezioni, recinti e attività a protezione di api, pecore e vacche.

Il Patt, inoltre, chiede di sostituire i box in poliuretano espanso con dei ripari in quota costruiti con il legno ricavato dagli schianti provocati da Vaia. Questi, dicono ancora, potrebbero assolvere la funzione di bivacchi in quota che potrebbero diventare delle tappe per un micro prodotto turistico legato alle vie del lupo o dell’orso, nelle stagioni intermedie fin quando non sono utilizzati dai pastori. Infine, propongono anche l’attivazione di una rete di volontariato, incardinata magari sul Servizio Civile, che possa affiancare i pastori nell’attività di custodia e guardiania sull’esempio della Provincia di Bergamo col progetto “Pasturs”.

“La politica di opposizione – fanno presente dal Patt - si è mossa raccontando aspetti tecnici ed effettuando proposte politiche in una riunione aperta con una presentazione ricca di dati. L’incontro era ampiamente sponsorizzato ed è stato molto partecipato. Le 60 persone presenti i loro alcuni interventi ne sono state il miglior certificato. Ebbene, il giorno prima nella stessa valle, la Giunta provinciale ha convocato un analogo incontro. Lo ha fatto a porte chiuse in un incontro riservato ai sindaci senza dar pubblica contezza né di quali siano le sue intenzioni né di quale sia lo stato dell’arte in materia. Eppure il rapporto con la popolazione è uno degli elementi fondamentali per arrivare a ottenere quella fiducia da parte del governo nazionale ed europeo per meritarsi l’Autonomia di gestire i grandi carnivori. Il progetto deve essere quello di permettere alle specie innanzitutto di moltiplicare e di proliferare e all’uomo di poter rimuovere quel soggetto particolarmente pericoloso”.



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