Skin ADV

Le cronache dall'arnia parlano di consapevolezza e responsabilità

dom 05 set 2021 08:09 • By: Alberto Mosca

Il convegno apistico che ha chiuso il Festivaldisole ha offerto importanti contenuti sui temi della sostenibilità e della tutela della biodiversità

DIMARO FOLGARIDA. Le cronache dall’arnia dicono un rinnovato impegno per un presente e un futuro in cui la sostenibilità ambientale andrà a formare nuovi percorsi di sviluppo per il turismo e l’agricoltura.

Un impegno che la Val di Sole si prende nel nome della responsabilità e della consapevolezza. Il convegno apistico che ha chiuso la settimana dedicata alle api e al miele è stato un successo: per la qualità dei relatori intervenuti, per un pubblico reale cui se ne è aggiunto uno virtuale in streaming che grazie alla regia e all’organizzazione curata da Nitida Immagine ha potuto seguire i lavori da casa; per un impegno che per Comune di Dimaro Folgarida, Apt Val di Sole e Associazione Apicoltori continua con convinzione. 

Nello straordinario scenario dell’Ecomuseo della valle del Meledrio, nella vecchia fucina restaurata da Elio Albasini, un’intera giornata, con deus ex machina Marco Katzemberger, consigliere delegato al turismo del comune di Dimaro Folgarida, è stata dedicata al dibattito e all’informazione sul ruolo delle api, sul turismo e l’agricoltura. Dopo i saluti di rito del sindaco Andrea Lazzaroni, del consigliere provinciale Ivano Job, dell’assessora provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli, dell’assessore regionale agli enti locali Lorenzo Ossanna, ricchi sono stati i contenuti offerti ai presenti dai relatori.

A cominciare dal presidente degli apicoltori solandri Francesco Moratti, che ha ripercorso le fasi salienti di un’associazione che, rinata nel 2011 con 9 soci oggi ne conta 176, sottolineando il valore di avere apicoltori formati, competenti e quello dell’ape come indicatore di qualità ambientale.

Di grande respiro è stato l’intervento del prof. Geremia Gios, che ha sottolineato come “in un futuro che sa più di minaccia che di promesse”, sia necessaria una precisa presa di coscienza: lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo capace di durare nel tempo, nel quale è essenziale saper riconoscere all’ambiente il suo vero valore.

Elektrodemo

Si tratta di un bene che non ha prezzo e che per questo viene consumato in maniera eccessiva e scriteriata, ma che a ben vedere ha un valore superiore, anche se non immediatamente quantificabile; quindi Romano Stanchina, dirigente del servizio aree protette della provincia, che ha evidenziato il ruolo svolto dalla struttura con riguardo a quel 30% di Trentino sottoposto a tutela e alla necessità di “prendere coscienza del valore della biodiversità, ancora poco capita rispetto ad un altro tema caldo come quello del cambiamento climatico”; inoltre ha illustrato il progetto della Carta europea della sostenibilità, per la quale presto anche per la Val di Sole potrebbe aprirsi la ‘fase 3’, che dopo il coinvolgimento dei Parchi (fase 1), e delle strutture ricettive (fase 2), finalmente coinvolge le Apt nella concezione di un prodotto turistico segnato da qualità e sostenibilità.

Ancora, con Sergio Angeli, entomologo, si è entrati nel vivo della trattazione dedicata all’ape, sottolineandone il ruolo di collegamento tra ambiente, agricoltura e turismo, specie indispensabile per il mantenimento della biodiversità.

Il presidente del Parco naturale Adamello-Brenta, Walter Ferrazza ha illustrato il progetto “Un parco per le api”, fondato su azioni concrete di protezione, consapevolezza e informazione in rete con il territorio.

Nel corso del pomeriggio, Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi, ha illustrato alcuni esempi in tutta Italia di come la sostenibilità diventa valore aggiunto per il turismo che si traduce in ricchezza economica con ampie e positive ricadute sul territorio.

Luca Pedrotti, responsabile scientifico del Parco Nazionale dello Stelvio ha riferito dei progetti di monitoraggio e conservazione portati avanti in questi anni, un’attività volta alla conservazione dell’ambiente naturale, all’integrazione tra uomo e le sue attività e l’ambiente, alla ricerca scientifica e all’educazione; si tratta di 52 progetti, di cui alcuni dedicati alle api, al loro rapporto con le specie floristiche, al loro ruolo di bioindicatore della qualità ambientale.

Infine Angelo Antonio Fierro, medico specialista in medicina antroposofica, ha illustrato alcuni aspetti della società delle api, con riguardo alla proprietà nutrizionali e terapeutiche dei loro prodotti.

Nel corso della tavola rotonda, (con Giulia Zanotelli, Giorgio Baraccani, vicepresidente di CONAPI, Alessandro Dalpiaz, direttore di Assomela, Marcello Lunelli, presidente del gruppo Cantine Ferrari, Luisa Mattedi, Unità Agricoltura Biologica della Fondazione Edmund Mach, Andrea Lazzaroni, Marco Katzemberger) condotta come la prima parte del convegno dal direttore di NOS Magazine, Sandro de Manincor, sono emersi alcuni punti essenziali: più che di scontro c’è bisogno tra i vari attori di confronto su dati ed esperienze, per dare respiro a progetti coordinati di buone pratiche agricole e turistiche rispettose della sostenibilità e della biodiversità; un cammino intrapreso, che conta già alcuni risultati raggiunti, ma su un percorso ancora tanto lungo quanto necessario. E per un nuovo bilancio e la definizione di nuove prospettive, l’appuntamento è per il 2022.

Ampio spazio e approfondimenti sui temi del convegno saranno dedicati nello speciale di NOS magazine che uscirà ai primi di ottobre.



Riproduzione riservata ©

indietro