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Il Fai a Caldes da tutto esaurito

dom 17 ott 2021 11:10 • By: Alberto Mosca

Iscrizioni al completo per scoprire Castel Caldes, le vie del borgo, gli atelier d'artista

CALDES. Tutto esaurito e alto gradimento per gli oltre 100 iscritti che hanno approfittato a Caldes della decima edizione delle Giornate FAI d’Autunno, organizzate dal Gruppo FAI Val di Sole e Val di Non. Protagonisti sono stati Castel Caldes e l’importante mostra “Huomini d'armi, lettere e religione. Solandri illustri dal Cinquecento al Novecento”, oltre alle vie del centro storico, la chiesa di san Bartolomeo e alcuni atelier d’artista: tutto racchiuso in un itinerario dal titolo “Caldes: racconto di un borgo. Il castello, i palazzi, gli artisti”.

In questo modo Caldes ha mostrato agli attenti e interessati visitatori l’alta qualità architettonica di un tessuto urbano in cui gli edifici dall’architettura rurale si alternano a palazzi signorili della nobiltà locale, alla ricerca delle tracce e delle storie dei personaggi che nel corso dei secoli hanno dato lustro a questo borgo alpino.

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In particolare, assai apprezzata è stata la mostra in corso a Castel Caldes “Huomini d'armi, lettere e religione. Solandri illustri dal Cinquecento al Novecento”, viaggio tra alcune delle personalità più importanti della valle: Jacopo Aconcio di Ossana (1510-1567), i pittori Francesco Marchetti (1641-1698), Antonio e Francesco Guardi (1712-1793), Bartolomeo Bezzi (1851-1923); ancora i tipografi cinquecenteschi di Termenago Nicolò Bevilacqua e Donato Fezzi, uomini d’arme come Giovanni Battista Pezzen (1567-1616), prelati come Giacomo Massimiliano Thun (1681-1742); infine, con le storie di patrie e patrioti tra il Settecento e la Grande guerra, con le figure, tra le altre, di Francesco Manfroni ed Ergisto Bezzi, tra lealismo asburgico e aspirazioni nazionali italiane.

Nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, edificata nel 1852, i gruppi hanno scoperto la Crocifissione realizzata dall’artista Paolo Vallorz nel 1975 e donata dallo stesso al suo paese natale. L’itinerario è poi proseguito poi tra le vie del paese attraverso la piazza, cuore del borgo antico, caratterizzata dall'antico campanile duecentesco, e poi lungo via del Zòcol, via Umida, via Francesca Manfroni Prati.

La visita si è conclusa con un’esperienza eccezionale: la visita della fucina di Luciano e Ivan Zanoni. I due artisti hanno svelato i segreti della lavorazione del ferro e del loro successo internazionale. In ultimo a Samoclevo, frazione di Caldes, la visita dell’atelier del pittore Mauro Pancheri, le cui opere riflettono la natura e il paesaggio solandro.



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