mer 12 gen 2022 09:01 • Dalla redazione
Prorogata la mostra di Castel Caldes dedicata a Huomini d’armi, lettere e religione
CALDES. La mostra “Huomini d’armi, lettere e religione. Solandri illustri dal Cinquecento al Novecento” che dal 9 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022 è stata ospitata a Castel Caldes rimarrà aperta fino al primo maggio. Da oggi al 20 marzo la mostra sarà visitabile solo su prenotazione.
La mostra è stata visitata da circa 1.855 persone in 55 giorni d’apertura (con una media di circa 34 visitatori al giorno), con 1722 visitatori e 133 partecipanti agli eventi collaterali come le visite teatralizzate e le presentazioni di libri. Essa documenta l'attività di alcuni dei più importanti personaggi che, nel corso dei secoli, hanno avuto i natali nella Val di Sole e tra questi, in particolare, quanti hanno dato un contributo significativo alla cultura e all'arte del loro tempo.
Articolata in cinque sezioni la mostra fa conoscere le vite di questi personaggi con racconti, ritratti, stampe, libri, medaglie, sculture e fotografie. Figura solandra di primo piano fu ad esempio Jacopo Aconcio di Ossana (1492/1520 - 1566/67), erudito, diplomatico e uomo di legge a Vienna, Milano, Basilea e Zurigo, che visse a Londra, dove accompagnò all'attività di ingegnere quella di filosofo, dando alle stampe alcuni dei testi più avanzati del tempo sul tema della tolleranza; o ancora editori, entrambi di Termenago, come Donato Fezzi, (1528-1597), stampatore attivo sotto il vescovo Madruzzo e poi a Bressanone, e Nicolò Bevilacqua (1510/20 - 1573) formatosi a Venezia e capace di avviare a Torino la prima tipografia sabauda.
Non manca una sezione sugli artisti, tra questi il pittore Francesco Marchetti (1641-1698) e Antonio e Francesco Guardi (1712-1793), membri di una famiglia di pittori che nel Settecento fece fortuna a Venezia, o Bartolomeo Bezzi (1851-1923), maestro che, nell'Ottocento, si cimentò con successo sul tema del paesaggio, fino ad arrivare al pittore di Caldes, Paolo Vallorz, scomparso pochi anni fa che raggiunse successo e fama anche all’estero.
La rassegna si sofferma anche su alcune figure poco note come Giovanni Antonio Berera (1711 – 1799), violinista e costruttore di strumenti musicali qui riscoperto come incisore. Una sezione è dedicata agli ecclesiastici attivi nella carriera diplomatica e mecenati d'arte sacra, come Giacomo Migazzi (1570-1635) o Giacomo Massimiliano Thun, nativo di Caldes, principe vescovo di Gurk e committente del pittore Paul Troger. Una sezione evoca anche il periodo napoleonico con la vicenda hoferiana, i moti del Quarantotto, i patrioti risorgimentali come il garibaldino Ergisto Bezzi (1835-1920).
L'insieme di queste opere provenienti dalle collezioni del museo, dalla Biblioteca Comunale di Trento, dalla Fondazione Museo Storico, dal Comune di Caldes, da comuni e parrocchie del territorio, e da collezionisti privati fornisce un quadro variegato degli interessi e del contributo degli uomini che, nati in Val di Sole, hanno poi fatto fortuna e si sono affermati al di fuori di essa, mantenendo tuttavia sovente stretti legami con il loro territorio d'origine. La mostra è curata da Maddalena Ferrari, Salvatore Ferrari e Denis Ton.
INFO
Ingresso gratuito
ORARI DI APERTURA
Da martedì 11 gennaio a domenica 20 marzo 2022 CHIUSO (Visite solo su prenotazione). Nei giorni di chiusura infrasettimanali (escluso i lunedì) nella sede di Castel Caldes è possibile entrare su richiesta scritta da inviare a booking@buonconsiglio.it o telefonica (tel. 0461-492811) entro le 48 ore precedenti. Prenota il tuo ingresso ON LINE oppure telefonando al numero 0461 492811, tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.00.