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I numeri stellari di Cassa Rurale Val di Non

mer 23 feb 2022 19:02 • By: Federica Chini

La prossima sfida sarà la fusione con la Cassa Rurale della Rotaliana e Giovo

Massimo Pinamonti e Silvio Mucchi

VAL DI NON. Il bilancio 2021 della Cassa Rurale Val di Non – chiuso giusto una settimana fa – registra numeri a dir poco stellari. In tutti i settori, con grande soddisfazione del presidente Silvio Mucchi e del direttore generale Massimo Pinamonti, che provano ancora una volta la solidità dell'istituto di credito locale, nel quale la clientela nutre una costante ed immutata fiducia. A quasi 4 anni dalla nascita della Cassa Rurale Val di Non dalla fusione delle Casse Rurali d'Anaunia, di Tuenno – Val di Non, di Tassullo e Nanno e della Bassa Val di Non, i dati rivelano un continuo crescendo, nonostante un fattore non da poco come l'emergenza Covid, che ha pesato su famiglie ed imprese.

“A tal proposito, la banca saputo dare risposte personalizzate alla clientela grazie ad un'oculata strutturazione aziendale, un grande lavoro che ha dato i suoi frutti – commenta il presidente -. Il risultati sono straordinari e derivano da un processo di fusione gestito nel migliore dei modi e compreso dalla popolazione”.

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In questi due anni di pandemia la Cassa Rurale ha dato prova di vicinanza a famiglie ed alle aziende, tamponando situazioni complesse nel mondo imprenditoriale e contribuendo alla ripresa dell'economia con l'erogazione dei vari Superbonus, che hanno ridato energia specialmente al mondo dell'artigianato. Fondamentale per il successo della banca è l'impegno quotidiano del personale impiegato – a cui va la stima e la gratitudine di Mucchi e Pinamonti – unito al sostegno di importanti progetti, a livello sociale e culturale, portati avanti dalla Fondazione Cassa Rurale Val di Non. 

Ora si apre una nuova, grande sfida: la fusione con la Cassa Rurale della Rotaliana e Giovo, territori simili alla Val di Non, per affrontare nuove prospettive di sviluppo economico e sociale. I numeri presentati dal direttore generale parlano da soli: l'utile netto ammonta a 12,6 milioni di euro, incrementato del 142% rispetto al 2020. 7,9 milioni è il totale degli accantonamenti, con un'incidenza del credito deteriorato netto sul totale dei crediti che si avvicina allo zero (0,53%). Il patrimonio ha raggiunto lo scorso anno i 175 milioni di euro, con un indice di solidità aziendale della banca Cet1 del 28,7%: uno dei valori più alti d'Italia più del doppio della media delle banche nazionali (14%). La raccolta totale è di 1 miliardo e 700 milioni di euro con un 10,5% di incremento rispetto all'anno precedente, pari a 166 milioni in più. 

Altri dati molto positivi si ricavano dal risparmio gestito (+24%) e dagli impieghi vivi (780 milioni di euro, un aumento del 6%), derivanti soprattutto dai mutui casa ed agricoli e dai bonus edilizi. 120 milioni di euro è il totale delle prenotazioni per gli acquisti del Superbonus, di cui 45 milioni acquistati e rientrati in Cassa Rurale. “Dati che ci consentono di guardare al futuro con una certa sicurezza, alla luce di ciò che vorremmo concretizzare con la Cassa Rurale della Rotaliana e Giovo, da cui abbiamo ricevuto apprezzamenti per il nostro modello di gestione” rilevano infine il presidente ed il direttore generale.



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