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Cerco in cielo un airone

dom 06 mar 2022 22:03 • By: Lorena Stablum

I grandi voluminosi nidi dell'airone cenerino al Biotopo regalano uno spettacolo unico

VAL DI NON. La natura sa regalarci sempre degli spettacoli straordinari. Più belli ed emozionanti di quanto avremo mai potuto immaginare e dei quali spesso non ce ne accorgiamo nemmeno. A quanti, infatti, sarà capitato di transitare lungo la strada statale, nella porzione più bassa della Val di Non, poco prima della Rocchetta, e, concentrati sulla guida o distratti dal pensiero della giornata lavorativa, di non essersi accorti delle meravigliose creature che abitano il boschetto che cresce in quella zona, sulle rive del fiume Noce?

Lo sguardo viene colpito così, d’improvviso. A un tratto, lì, sui brulli fusti d’albero, ancora privi di foglie, t’accorgi che sono adagiati tanti e grandi nidi d’uccello, che a prima vista sembrano quelli costruiti dalle cicogne. Gli occhi curiosi si soffermano su questo panorama e, infine, notano degli uccelli calmi e placidi, che indifferenti al flusso del traffico, fanno la guardia al loro rifugio. Il colore delle piume è grigio e in parte bianco, il becco giallo. È la colonia di aironi cenerini che da qualche anno ha scelto come habitat ideale la zona del Biotopo La Rocchetta, un ambiente fluviale e perifluviale che interessa il tratto terminale del Noce.

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“Questo volatile si sta diffondendo da qualche anno anche dalle nostre parti – racconta il direttore del Distretto Forestale di Cles Paolo Zorer -. La sua presenza è sempre più assidua e trova riparo oltre che qui, anche in altre aree del torrente Noce, nella vegetazione riparia. Utilizza i rami di salici e altre piante per costruire questi voluminosi e caratteristici nidi”.

Una delle zone prescelte è appunto quella del biotopo, un’area protetta istituita nel 1992, che interessa il torrente tra il suo punto di ingresso nella forra della Rocchetta e la stazione ferroviaria di Denno e che presenta una vegetazione costituita dai lembi di bosco ripariale a salici (soprattutto Salix alba) e ontani (Alnus incana e Alnus glutinosa) e da un'abbondante vegetazione ripariale erbacea e arbustiva che conferisce a queste boscaglie un aspetto "selvaggio" rendendole difficilmente attraversabili e svolgendo così una preziosa funzione di "filtro" nei confronti del disturbo. La favorevole posizione in fondovalle del biotopo e la sua relativa situazione di tranquillità, unitamente alla presenza delle acque correnti, fa sì che esso sia particolarmente ospitale nei confronti della fauna selvatica. Vi vivono numerose specie di pesci, anfibi e rettili e vi nidificano una gran quantità di specie d’uccelli tra i quali il germano reale (Anas platyrhynchos), la gallinella d'acqua (Gallinula chloropus), la folaga (Fulica atra), il martin pescatore (Alcedo atthis), il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus), l'usignolo di fiume (Cettia cetti) e la cannaiola verdognola (Acrocephalus scirpaceus). 

Il biotopo è visitabile grazie al sentiero di visita con allestimenti, passerelle, punti di osservazione per la fauna facenti parte del parco didattico "Le acque ritrovate" e al punto informativo realizzato alla stazione del tram di Crescino.



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