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‘Trentino DataMine’, il centro dati green nelle celle di dolomia

sab 25 giu 2022 08:06 • Dalla redazione

Il progetto finanziato dal Mur con circa 20 milioni sui 38 totali, con al centro le celle ipogee della Miniera San Romedio

TRENTO. “Esprimo grande soddisfazione per quanto ottenuto dagli organismi di ricerca del sistema trentino. Questo successo sui diversi avvisi PNRR promossi dal Mur non era affatto scontato, per un territorio piccolo come il nostro che si è dovuto confrontare con i più importanti atenei ed enti di ricerca nazionali, nazionali, ma è una chiara dimostrazione della riconosciuta qualità del nostro comparto della ricerca”. È il messaggio dell’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli, che ieri ha partecipato assieme all’assessore provinciale all’istruzione, università e cultura Mirko Bisesti alla presentazione, nella sede dell’Università degli studi di Trento, dei primi risultati positivi per le proposte avanzate nell’ambito del PNRR Missione 4 “Istruzione e ricerca” e che vedono come proponente l’Ateneo trentino, in una logica di rete.

“Il sistema – così Spinelli – si è mosso assieme e questo ha creato un valore aggiunto che ci ha portati ad ottenere grandi risultati come quelli sui Centri Nazionali, sugli Ecosistemi e sulle Infrastrutture di ricerca e sulle Infrastrutture di innovazione, un successo non solo per i singoli organismi di ricerca, ma un successo per tutto il territorio. In questo contesto mi sta particolarmente a cuore ‘Trentino DataMine’, il progetto per realizzare un Green data center e offrire servizi innovativi nelle celle ipogee della miniera di San Romedio, che è risultato vincitore del bando del Mur collegato al PNRR”.

“Trentino DataMine” è l’iniziativa del sistema trentino della ricerca e dell’innovazione alla quale il ministero ha assegnato un contributo di circa 20 milioni, sui 38 milioni di budget complessivo del progetto, che durerà 36 mesi a partire dal primo gennaio 2023.

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“Abbiamo lavorato tanto, e siamo soddisfatti di questo importante riconoscimento per un progetto ambizioso, sostenuto e voluto dalla Provincia – precisa l’assessore –, basato su più tecnologie del dominio ICT, tra le quali anche la quantistica, e che valorizza le competenze guida di Ateneo e Fbk. Un’iniziativa coerente con la strategia del Trentino per uno sviluppo tecnologico che unisca sempre di più la possibilità di offrire servizi avanzati con la sostenibilità e la valorizzazione degli asset del territorio”.
Proprio come la miniera di San Romedio, un sito che si estende per oltre 80.000 metri quadrati e già ospita nelle celle ipogee create dai vuoti minerari dall’estrazione di dolomia infrastrutture per la conservazione di mele, la fermentazione di spumante, e altre sperimentazioni in ambiente ipogeo.
“Abbiamo colto l’occasione degli avvisi PNRR – aggiunge Spinelli – per un progetto sul quale puntiamo da tempo. Un’infrastruttura che possa fungere da volano per la trasformazione digitale e che possa contare su basi scientifico-tecnologiche solide come quelle dell’Università di Trento, che assieme a FBK guiderà l’iniziativa dal lato istituzionale”.

Il progetto presentato al Mur prevede la messa in rete del Green Data Center (che sarà collocato in un’area specifica dei vuoti minerari) e un’operatività per l’erogazione di servizi avanzati nelle seguenti aree: intelligenza artificiale, calcolo ad elevate prestazioni, edge computing e sicurezza informatica inclusa crittografia quantistica. Un disegno coerente con l’importanza di ICT e trasformazione digitale tra le priorità indicate nei documenti strategici provinciali, nel Programma pluriennale della ricerca dell’attuale governo provinciale e nella Strategia di specializzazione intelligente 2021-27.

“Trentino DataMine” ha diversi punti di forza: sicurezza da accessi non autorizzati, dato che il sito è naturalmente protetto da centinaia di metri di roccia viva, sicurezza elettromagnetica, protezione da eventi naturali, risparmio di suolo, sostenibilità e possibilità di utilizzare energia prodotta da fonti rinnovabili.

L’infrastruttura dell’innovazione Trentino DataMine avrà l’obiettivo di colmare il gap tra ricerca e mercato, offrendo a soggetti pubblici e privati spazi di gestione e conservazione dati con soluzioni avanzate ma anche supporto alle imprese nella creazione, sviluppo, testing e validazione di applicazioni commerciali innovative.
Potrà quindi favorire lo sviluppo di un ecosistema dedicato anche come polo di attrazione di imprese e per la crescita delle PMI.

Per la realizzazione del Green Data Center si prevede la costituzione di un partenariato pubblico-privato e l’individuazione di un manager. La selezione dei soggetti costitutivi del partenariato e la definizione della governance avranno luogo a partire da luglio, affinché il progetto possa essere operativo da gennaio 2023.



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