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Un raggio di luce da Castel Belasi

lun 08 ago 2022 10:08 • By: Elena Gabardi

Attraverso le Alpi per andare oltre i confini, anche della mente

CASTEL BELASI. “The End of the Border (of the mind)” -“la fine del confine (della mente)”: il 9 agosto un fascio di luce bianca attraverserà le Alpi. Punto di partenza Castel Belasi.

L’artista trentino Stefano Cagol, attivo a livello internazionale, proietterà una linea che attraverserà le vallate del Trentino per decine di chilometri, un fascio di luce carico di simboli, a cominciare dalla scelta del colore, il bianco, che racchiude in sé tutti i colori dello spettro visibile, essendone la somma. 

L’evento si inserisce nel contesto della corposa mostra personale dell’artista “Il Fato dell’Energia. Ghiacci glaciali, surriscaldamento e divinazioni” a cura di Emanuele Quinz, in esposizione fino al 30 ottobre a Castel Belasi: una raccolta di opere video, fotografiche, scultoree ed installazioni, dagli anni Novanta fino all’ultima, presente alla Biennale Arte di Venezia.

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Un’azione evocativa, essenziale e potente, che ci invita a riflettere sulle contraddizioni e la complessità dei nostri giorni e lo spettro del futuro tra crisi climatica, guerra e questioni energetiche, che è valso a Cagol il Premio Terna per l’Arte Contemporanea.

Un fascio impalpabile, ma fortemente emblematico, tanto che, l’ultima volta che fu realizzato nel 2013 sul confine norvegese-russo, attirò migliaia di persone e le TV nazionali nell’estremo nord artico della Norvegia. Le autorità di confine della Russia non gradirono e negarono ad un semplice raggio di luce di oltrepassare il proprio limite territoriale. Prepotenze della nostra epoca, che l’arte a volte sa mettere in evidenza e anticipare.

Nel 2020 la linea luminosa venne rilanciata virtualmente attraverso le televisioni di tutto il mondo, catturando oltre 430 milioni di telespettatori.

Ed eccoci ai giorni nostri: martedì 9 agosto a partire dalle ore 21 sarà la volta della val di Non, a Castel Belasi. Significative sono la data e l’ora scelte. Il 9 agosto, l’anniversario della deflagrazione della bomba atomica a Nagasaki, per ricordare le guerre e l’atomica dell’era dell'essere umano, l’Antropocene come viene definita da molti scienziati, nella quale le attività umane hanno modificato profondamente territori ed equilibri climatici, fino ad incidere sugli stessi processi geologici. Alle ore 21, l’ora del crepuscolo, verrà lanciato un ponte luminoso nel momento di passaggio dal giorno alla notte, simbolicamente dalla luce al buio, come momento di riflessione, stimolo a interrogarci sul rapporto con quanto ci circonda, su quanto è stato e quanto potrà essere. L’evento è promosso dal Comune di Campodenno e Apt Val di Non.



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