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La chiesetta di Pegaia un Luogo del Cuore Fai

lun 29 ago 2022 09:08 • Dalla redazione

Finora oltre 500 persone hanno già firmato: oggi un concerto per la raccolta di offerte da devolvere al restauro del bene

VAL DI PEIO. Un bene prezioso da tutelare e far conoscere. È con questo spirito che l’associazione Fil de Fer presenta questo pomeriggio, lunedì 29 agosto, alle 17 l’iniziativa “Note per Pegaia”. Il concerto, con ingresso a offerte che saranno interamente devolute per il restauro della chiesetta, è tenuto dal maestro di sassofono, clarinetto, e flauto traverso Nino Carriglio e sarà anche l’occasione per raccogliere le firme nell’ambito 11° edizione de I Luoghi del Cuore, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare. Il bene, infatti, è tra i luoghi ineriti nell’iniziativa promossa dal Fai – Fondo per l’ambiente italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo e ha già raccolto oltre 500 adesioni.

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La chiesetta di san Bartolomeo è un piccolo ma prezioso scrigno d’arte: viene comunemente chiamata anche chiesa di Pegaia, dal nome del villaggio che anticamente sorgeva in questa località e che, poco prima del 1431, fu completamente distrutto per una calamità naturale, a esclusione della piccola cappella (presbiterio).

Da alcuni documenti ritrovati, risulta che i Benedettini di Trento avevano, nel 1281, dei possedimenti a Pegaia; questo fa supporre che l'impianto primitivo della chiesetta possa risalire già al XIII secolo. L'attuale edificio fu consacrato nel 1512 e la tradizione locale narra che sia stato costruito da minatori o da famiglie ritiratesi in questo luogo isolato per evitare il contagio della peste. All’esterno, sulla parete absidale sono affrescati un grandioso san Cristoforo, san Agostino dottore della chiesa, al suo fianco l'affresco della Madonna con in grembo Gesù benedicente, eseguiti da Cristoforo Secondo Baschenis nerll'anno successivo alla consacrazione.

All'interno, la chiesa possiede un unico altare ligneo intagliato e dorato ed accoglie nella specchiatura centrale le pala raffigurante una Sacra Conversazione. Sulla parete absidale sinistra vi sono degli affreschi del 1513 raffiguranti i Santi Paolo, Tommaso, Bartolomeo e Antonio Abate. Numerosi graffiti sono visibili nella parte inferiore delle pitture. Uno di questi recita. “L'ano 1630 eremo circondati da la peste, santo Rocho ne guardi”.



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