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Peio, nevi perenni sempre più in sofferenza

mar 13 set 2022 18:09 • Dalla redazione

Il ghiacciaio de la Mare, quest’estate, è arretrato di 1,1 chilometri

COGOLO. L'evidenza è che i ghiacciai sono sempre più in sofferenza: si è rotto il delicato equilibrio fra la neve che vi si deposita, trasformandosi lentamente in ghiaccio, e il ghiacciaio sottostante, mentre le temperature estive continuano a crescere. Per fare solo un paio di esempi: il Careser quest'estate ha sperimentato un calo di superfice media di 4 metri mentre il ghiacciaio de la Mare è arretrato di 1,1 km (su circa 3 totali). D’altra parte questa che ci stiamo lasciando alle spalle è la più calda estate che l'Europa abbia registrato dall'inizio dell'800, ed è stata anche un'estate estremamente siccitosa.

Dello stato di salute dei ghiacciai, alla luce del cambiamento climatico in corso, se ne è parlato oggi nella sede trentina del Parco Nazionale dello Stelvio a Cogolo di Peio, nel primo appuntamento pubblico delle Giornate dei Ghiacciai, assieme agli esperti della Provincia, del Muse, dei parchi e degli altri soggetti scientifici che si occupano di temi climatici e di sviluppo sostenibile.

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A fronte dei dati esposti, emergono quindi con ancora maggior evidenza due esigenze: da un lato, continuare a studiare il cambiamento climatico e i fenomeni a esso legati, per poter disporre di dati scientifici continuamente aggiornati su cui basare le politiche pubbliche, dall’altro, parlando appunto di politiche, ovvero di "cose da fare", rafforzare le misure per la mitigazione del surriscaldamento globale, e quelle di adattamento ai cambiamenti comunque in corso, anche sul versante del nostro andare in montagna. Una sfida epocale e non facile, alla quale anche i territori devono apportare il loro contributo.

Il perché dell’iniziativa è stato illustrato in apertura dei lavori dalla dirigente del Servizio Sviluppo sostenibile e Aree Protette della Provincia Angiola Turella: la proposta è partita dalla Cabina di regia delle aree protette e dei ghiacciai, ed è stata raccolta da tutti gli attori interessati, dalla Provincia al MUSE, dai Parchi trentini (Parco nazionale dello Stelvio-Trentino, Parco Naturale Adamello Brenta e Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino), dalla Fondazione Mach, dall’Appa, per estendersi anche ai partner scientifici e alle università esterne, come l'università di Padova, che  collabora con i servizi provinciali in particolare nel settore dei monitoraggi. Quello dello stato degli ambienti glaciali è infatti un tema sul quale è necessario continuare a confrontarsi e a fare squadra, hanno sottolineato nei loro saluti il vicepresidente e assessore all’ambiente della Provincia Mario Tonina, la direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco Mara Nemela, il rappresentante del Dipartimento della protezione civile nazionale Fausto Guzzetti, portando i saluti del capo Dipartimento Fabrizio Curcio, i sindaci di Peio Alberto Pretti e Mezzana Guido Redolfi (anche in rappresentanza del Consiglio delle Autonomie). 



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