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Devo andarmene

gio 09 lug 2020 20:07 • By: Lorena Stablum

Il romanzo di Guido Smadelli

Due solitudini che s’incontrano e si riconoscono su una strada deserta che porta al Nord. Lei, Maddalena, è una donna in fuga. Prima, dalla sua famiglia, da un padre pressoché assente e da una madre troppo premurosa, che non comprende, che sembra non comprenderla e che ritroverà solo parecchi anni più tardi quando anche lei diventerà mamma. Fugge, poi, da se stessa e da un passato costellato di errori, rimpianti e rapporti sbagliati con uomini ancor più sbagliati, che la illudono con promesse di felicità che invece - ognuno a proprio modo - non mantengono. Lui, Edward, è un gentiluomo scozzese, un uomo d’affari ricco e di successo. Anche lui, però, deve fare i conti con un’esperienza dolorosa, che lo tormenta. A metterli sulla stessa strada è il caso o, forse, il destino.

«Devo andarmene», romanzo fresco di stampa ed edito dal Gruppo Albatròs Il Filo srl, è la storia di un viaggio fisico tra le campagne della verde Scozia e fin su ancora più a nord e, soprattutto, intimo, intrapreso da Maddalena alla ricerca di se stessa, di una svolta che le consenta di aprire la porta di un cambiamento che la conduca su una nuova strada, verso un futuro del tutto inatteso.

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Lungo questo percorso interiore, lei ed Ed impareranno a conoscersi, a essere di sostegno l’una all’altra, si aiuteranno a vicenda e saranno aiutati da Maeve, una donna di mezza età dal nome di una divinità celtica che Maddalena e il figlio di quattro anni incontreranno in un minuscolo villaggio di pescatori.

La penna, felice, è quella di Guido Smadelli, storica firma del quotidiano L’Adige, che smessi per un po’ i panni del giornalista si dedica alla narrativa confezionando quello che definisce il suo primo vero romanzo. Scrittore prolifico fin dall’età di vent’anni – di lavori ne ha i cassetti pieni, come ci racconta -, Smadelli ha l’intuizione per il libro in macchina, mentre si sta recando a Ronzone per seguire per il giornale una conferenza stampa. In quei quattro chilometri, che lo separano da casa, ha l’idea, in meno di un mese butta giù la storia – a mano e di getto, così come d’un fiato si leggerà – lasciandosi guidare dall’ispirazione. Per un anno e mezzo corregge il testo, lo lima, lo sistema fino al risultato finale e poi lo fa leggere alla moglie e alle figlie che lo incoraggiano a pubblicarlo.

Lo stile è asciutto, non si perde in fronzoli tanto che ne risulterà un libro agile di sole 175 pagine, divise in 16 capitoli, introdotti da una citazione tratta dai grandi della letteratura mondiale. L’autore racconta con l’occhio del reporter i fatti, gli avvenimenti, che si dipanano lungo una linea temporale che dal presente corre al passato e viceversa e che si sviluppano in luoghi che si percepiscono come familiari a chi scrive. Il punto di vista è quello della protagonista che il narratore riesce ben a descrivere con il suo carico di emozioni, timori e speranze per il futuro.

Il libro, distribuito da Messaggerie Libri spa, è già in libreria. Può essere facilmente ordinato sul sito della casa editrice e lo si può acquistare anche in formato digitale. Nei prossimi mesi, Covid permettendo, sarà presentato in giro per l’Italia e sono in programma degli incontri anche in Val di Non.

 



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