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In mountain bike alla scoperta del Brenta con il figlio di 20 mesi

lun 13 lug 2020 15:07 • By: Lorena Stablum

È partito oggi da Cles il viaggio di Alessandro de Bertolini per insegnare al suo bimbo i valori del rispetto e della tutela ambientale

Alessandro de Bertolini pronto a partire con il figlio

Un viaggio in bicicletta alla scoperta del gruppo Brenta, nel cuore più verde e bello del Parco Naturale Adamello Brenta. Detto così potrebbe sembrare uno dei soliti tour fatti da appassionati della mountain bike, della montagna e della natura. A ben guardare invece, il progetto «Il Brenta spiegato a mio figlio» di Alessandro de Bertolini, viaggiatore e ricercatore del Museo storico del Trentino, è qualcosa di più. È un’esperienza da condividere con il figlio, Lorenzo di soli 20 mesi, che lo seguirà seduto comodamente nel un carretto al traino, attaccato alla mountain bike. Un dialogo ideale tra padre e figlio che diventa l’occasione per trasmettere la cultura del rispetto dell’ambiente e il significato delle aree naturali protette.

Sostenuto nell’impresa dal Parco Naturale Adamello Brenta e da Montura Editing, Alessandro de Bertolini con il piccolo Lorenzo è partito per il suo itinerario nel primo pomeriggio di oggi dalla piazza del municipio di Cles in direzione del monte Peller, salutato dai rappresentanti del Comune, dell’Apt della Val di Non e del Distretto famiglia. In sette od otto giorni, in base alle condizioni meteo, padre e figlio si addentreranno nell’area protetta seguendo perlopiù i 171 chilometri del percorso «Dolomiti Brenta Bike Expert» su un dislivello di circa 7.

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700 metri.

Con loro, oltre alla mountain bike con il carretto traino, avranno uno zaino per compiere la salita ad alcune cime che si trovano lungo il percorso, una tenda e il sacco a pelo per il riposo notturno quando non dormiranno in campeggio o nei rifugi di alta quota. A fargli compagnia ci saranno anche la «Guida del Parco» di Sandro Zanghellini, qualche riflessione di Giovanni Pedrotti, che per primo nel 1919 ebbe l'idea di istituire in questi luoghi una riserva naturale e gli appunti degli alpinisti vittoriani inglesi, che per primi «scoprirono» il Brenta nella seconda metà dell’800. Gli ultimi giorni saranno raggiunti anche dalla mamma di Lorenzo.

«In questi decenni i parchi naturali, e il Parco Adamello Brenta in particolare, hanno fatto della tutela dell’ambiente un’occasione turistica, e questo a me sembra eccezionale, perché significa che si può fare turismo, e che si può fare economia, promuovendo i valori del rispetto e della cultura ambientale – spiega Alessandro de Bertolini -. Ecco, il “Brenta spiegato a mio figlio” nasce da qui: vorrei dire a mio figlio che l’ambiente naturale che stiamo utilizzando, che usiamo e che abitiamo, lo abbiamo ricevuto e lo dovremo riconsegnare, perché siamo tutti “di passaggio”, e quindi non possiamo depredarlo. Che non significa che dobbiamo musealizzare il territorio, o consideralo come qualcosa di immutabile o di intoccabile. La montagna è uno “spazio di vita” e così deve essere vissuta e praticata. Il Parco Adamello Brenta ce lo insegna. Così come ce lo insegna la lunga storia delle attività agro silvo pastorali della tradizione alpina Il viaggio che oggi comincio è alla portata di tutti e vorrei che fosse un bel segnale anche in un anno in cui, per le ragioni che conosciamo, è diventato veramente difficile viaggiare».

Sarà inoltre possibile seguire il viaggio di de Bertolini e del piccolo Lorenzo anche sui social del Parco naturale, di Montura e quello personale di de Bertolini, dove padre e figlio racconteranno, con parole e immagini, le situazioni e i momenti particolari della giornata, oltre che gli aspetti ambientali e culturali del territorio che attraverseranno.

 



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