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La nuova casa degli Alpini clesiani

mer 26 ott 2022 17:10 • By: Giada Gasperetti

All'indomani dell'inaugurazione, siamo andati a scoprirla con il presidente Bernhard Avanzo

CLES. Sabato 22 ottobre alle 17 si è tenuta l’inaugurazione della nuova sede del Gruppo Alpini di Cles. Noi di Nos Magazine siamo andati a trovarli.

Sulla porta della nuova sede, in via Marconi ex macello, ci ha accolto il presidente del Gruppo degli Alpini di Cles, Bernhard Avanzo. Salendo le scale per arrivare nella sala situata al primo piano ci racconta che il Gruppo attualmente conta 80 alpini e 30 amici simpatizzanti, mentre ammiriamo i gagliardetti che adornano le pareti del giroscale. La sala è accogliente e personalizzata: entrando si respira aria di storia.

Era il 1930 quando i primi alpini si riunirono a Cles e fondarono il loro gruppo, ritrovandosi sporadicamente senza una vera sede fino al 1955, anno della nuova ricostruzione del Gruppo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Dal 1955 le Penne Nere si riunirono in una stanzetta al convento dei frati francescani di Cles.

Nel 1978, grazie a don Cornelio Branz e al capogruppo Ezio Girardi, fu data in comodato la sede nel vecchio oratorio, dove rimasero fino al 2003, anno in cui l’edificio venne abbattuto e riedificato.

Grazie alla collaborazione dell’allora parroco di Cles don Dario Pret, il Gruppo trovò sede nei locali sottostanti il cinema, restandoci fino all’inverno del 2020. Tuttavia, la sede iniziava a risentire degli anni e del degradamento degli impianti.

Nel 2020 il Gruppo chiese al Comune di Cles se fosse possibile ambire ad una nuova sede nella quale poter ritrovarsi e gestire le proprie attività. Grazie all’interessamento del sindaco Ruggero Mucchi, dell’assessore Aldo Dalpiaz e del consigliere Fabrizio Leonardi, il Gruppo ha trovato sede nei locali dell’ex macello in via Marconi, i quali sono stati dati in concessione per 5 anni.

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Le chiavi della sede sono state consegnate dal Comune l’anno scorso, ma è solo quest’anno che gli alpini hanno potuto aprire le porte alla comunità, dopo qualche lavoro di rinnovamento, come la tinteggiatura delle pareti e il trasferimento di tutti gli oggetti e i ricordi dalla vecchia sede a quella nuova.

La sede presenta un magazzino, un ufficio, la cucina, i servizi e una grande sala con un lungo tavolo e molte sedie di legno. Olivo Roncato, artigiano e pittore amico degli Alpini che si occupa anche dell’allestimento del loro presepe, ha decorato due pareti della sala principale. Una di queste – chiamata il ‘muro del ricordo’ – presenta un dipinto di una grande finestra con un davanzale in marmo (sembra vero! nda) alla quale gli alpini hanno appeso le foto dei loro compagni che ‘sono andati avanti’. Alla nostra espressione confusa, Bernhard ridacchia, spiegandoci che è l’espressione che usano gli alpini per indicare i compagni deceduti. Sulla parete di fronte al muro del ricordo, sempre a cura di Roncato, è stato dipinto un paesaggio di montagna. Osservando quest’opera rimaniamo particolarmente colpiti dal piedistallo, “simbolo degli alpini” dice Bernhard, che ha la particolarità di avere la base che mantiene sempre la stessa prospettiva indipendentemente dal punto in cui lo si guarda. Quindi, sembra ‘seguirti’ ovunque vai.

Le altre pareti sono ricoperte di gagliardetti che, spiega il presidente, “vengono consegnati durante le manifestazioni dove il nostro Gruppo presenzia”. I quadri in legno, più di cento, sono stati donati dai Gruppi gemellati, come quello di Chivasso in provincia di Torino.

“Durante la cerimonia di inaugurazione erano presenti – racconta Bernhard – autorità civili e militari, tra cui il maresciallo dei Carabinieri, il comandante e il vice comandante dei Vigili del fuoco di Cles, il sindaco, il vicesindaco, gli assessori e don Renzo, che ci ha dato la benedizione. Ha partecipato inoltre Achille Serra del Museo della Guerra di Vermiglio, il cui padre Emilio era un recuperante dei manufatti delle Guerre Mondiali”.

La prossima attività che gli alpini hanno in programma è fissata per il 6 novembre, quando al monumento ai caduti di Mechel e a quello di Cles – “il monumento di Fatima” – precisa Bernhard, avverrà la deposizione della corona di alloro in onore degli alpini di Cles caduti durante le Guerre mondiali.

Sabato 26 novembre gli alpini saranno presenti in tutti i supermercati di Cles per la raccolta alimentare a cui tutta la popolazione potrà aderire manifestando solidarietà. Tutti i generi alimentari raccolti verranno mandati al banco alimentare della Provincia di Trento, che si occuperà di distribuirli alle mense per i poveri di tutto il territorio provinciale. “Prima che chiudesse – dice il presidente – ci occupavamo di portare il cibo raccolto anche al convento dei francescani di Cles.”

Ancora, in fase di progettazione è anche il tradizionale presepe che sarà possibile ammirare all’interno del magazzino della Pro Loco (centro micologico).

Per il 90° anniversario, in programma il 22 e 23 aprile 2023, gli alpini stanno organizzando una mostra fotografica che racconti la loro storia e le manifestazioni a cui hanno partecipato. La mostra sarà allestita nel Palazzo Assessorile. “In realtà quest’anno di anni ne compiamo 93, ma a causa del Covid abbiamo dovuto posticipare la grande festa per il 90° anniversario al 2023”, conclude Bernhard.



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