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L'ospizio di San Bartolomeo sarà restaurato

gio 01 dic 2022 14:12 • By: Lorena Stablum

Via libera al progetto di recupero: oltre 2 milioni il costo dell'intervento

TONALE. Procede il progetto di recupero e valorizzazione dell’Ospizio di San Bartolomeo al Passo del Tonale. Solo l’anno scorso, il sindaco di Vermiglio Michele Bertolini annunciava al nostro giornale online (Qui l'articolo la volontà di restaurare lo storico complesso, di proprietà comunale, che giace in un grave stato di abbandono e risulta particolarmente danneggiato dagli agenti atmosferici. Ora l’amministrazione comunale, dopo aver conferito all’architetto Daniele Bertolini dello studio Art & Craft di Pellizzano l’incarico di redazione dello studio di fattibilità e progettazione definitiva relativa al risanamento conservativo dell’edificio, ne approva, con deliberazione del consiglio comunale, il progetto di fattibilità tecnico-economica.

L’ipotesi progettuale, che stima la spesa complessiva in 2 milioni euro, prevede di realizzare uno spazio a uso pubblico, gestito in un’ottica di sinergia tra Comune e soggetti privati.

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Un luogo di incontro flessibile e di sintesi fra diverse opportunità, aperto a molteplici possibilità di utilizzo e a ulteriori sviluppi. In particolare, il primo cittadino aveva lanciato l’idea di un museo del Ghiacciaio che possa arricchire l’offerta turistica invernale ed estiva.

La storia dell’ospizio

Secondo la tradizione, l'ospizio di S. Bartolomeo è stato edificato nel XII secolo per volontà di un certo Domenico de Marzi da Pizzano. Nel suo testamento del 13 aprile 1127 egli lasciò tutti i suoi beni al fine di erigere e di mantenere una chiesa sul monte Tonale da dedicarsi ai Ss. Bartolomeo e Lorenzo e un "hospitale" allo scopo di ospitare e dare rifugio ai viandanti che vi transitavano. La gestione dell'ospizio e della chiesa venne affidata inizialmente a un priore e poi, verso la metà del Quattrocento, a un beneficiato non residente.

Alla fine del XVI secolo la proprietà del complesso venne attribuita al seminario vescovile di Trento fino al 1642 quando fu concesso in locazione perpetua alla comunità di Vermiglio, e pochi anni dopo la chiesa non fu più utilizzabile per le funzioni religiose a causa delle sue precarie condizioni. Il patrimonio dell'ospizio con l'andare del tempo subì gravi perdite, anche a causa dei lavori straordinari effettuati agli edifici, come risulta dagli inventari disposti nel corso dell'Ottocento per volontà delle autorità civili.

La chiesa di S. Bartolomeo venne ricostruita nel 1828 dopo le incursioni delle milizie in epoca napoleonica, venne profanata nel 1848 e quindi restituita al culto nel 1857. Nella prima guerra mondiale venne completamente distrutta; fu riedificata e benedetta da monsignor Celestino Endrici, vescovo di Trento, il 25 luglio 1925.

 



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