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Val di Non, marito tenta di strangolare la moglie: arrestato

gio 01 dic 2022 12:12 • Dalla redazione

Già da settimane i Carabinieri tenevano sotto controllo la situazione

BORGO D'ANAUNIA. Lei aveva intenzione di separarsi, ma lui non lo accettava. Così l'ha aggredita e ha tentato di strangolarla con una corda ma è stato arrestato dai carabinieri per tentato omicidio. È successo a Borgo d'Anaunia e i carabinieri della Compagnia di Cles era già da qualche settimana che tenevano sotto controllo la situazione. Era da alcune settimane che i Carabinieri della Compagnia di Cles seguivano attentamente la situazione. Tutto è iniziato con velate minacce di farla finita rivolte alla propria moglie, che aveva intenzione di separarsi. Lui, che non lo accettava, ha cominciato ad avere comportamenti strani e a condividere con conoscenti l’intenzione di procurarsi armi da fuoco e di vendicarsi con la donna, tant’è che veniva perquisito più volte dai militari, senza esito.

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A seguito delle riferite minacce, l’Autorità Giudiziaria di Trento ha emesso un provvedimento di Divieto di avvicinamento alla persona offesa, misura che i Carabinieri non avevano fatto nemmeno in tempo a notificare che, lo stesso giorno della sua emissione, l’uomo, più che quarantenne, ha raggiunto la moglie sul luogo di lavoro e ha tentato di strangolarla con una corda. Le urla della donna attiravano altre persone e così l’uomo si dava alla fuga.

Prontamente sono intervenute le pattuglie delle Stazioni di Novella e Borgo d’Anaunia, nonché quelle del Nucleo Operativo e Radiomobile di Cles, che lo hanno rintracciato celermente e, sottoposto a perquisizione, lo trovavano in possesso della corda, nonché di uno zaino, al cui interno vi era un grosso coltello da cucina, una bottiglia di acido muriatico ed una di benzina, un paio di manette ed uno spray antiaggressione.

Il fatto è accaduto lo scorso sabato e l’altro ieri l’uomo è stato arrestato in esecuzione di una Misura cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Trento su richiesta della Procura della Repubblica, che ha diretto le indagini dei Carabinieri con la massima celerità.

Per l’indagato, che si trova ora ristretto in carcere, vige la presunzione di innocenza fino a quando la sua colpevolezza non sarà accertata con sentenza irrevocabile.

 



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