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Cesare Murari, una vita da ‘formaiaro’

dom 11 dic 2022 14:12 • By: Marco Weber

Da 65 anni fa il venditore ambulante di formaggio

MEZZOLOMBARDO. Nel 2023 l'attività quale venditore ambulante di formaggio di Cesare Murari raggiungerà il traguardo dei 65 anni. Sessantacinque primavere, estati, autunni e inverni nei vari mercati, con qualunque condizione atmosferica, al servizio di una clientela affezionata e consolidata.

Nato nel 1943 in una famiglia di commercianti di formaggio, il giovane Cesare incominciò sin da ragazzino a dare una mano a papà Gaetano, originario di Villafranca e arrivato a Mezzolombardo nel dopoguerra. Lo aiutava nel negozio di via Filos (nei pressi delle scuole elementari), dove al banco c'era anche la mamma Augusta De Cristan, e nei vari mercati. Nel 1958, a 15 anni, terminate le scuole commerciali, fare il commerciante di formaggio, ovvero “il formaiaro”, diventò il suo lavoro a tempo pieno. “Accompagnavo il papà nei vari caseifici – racconta – sia in Trentino che fuori provincia, per acquistare le forme dei vari formaggi che portavamo in magazzino per poi venderle nel negozio e nei mercati giornalieri. Ho imparato tanto sia riguardo alla scelta dei formaggi migliori che nella contrattazione del prezzo”. Un affiancamento che durò dieci anni, con papà Gaetano che di anno in anno cedeva sempre più le redini dell'attività in mano al figlio.

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Nel 1968, a 25 anni, l'avvio in proprio con l'acquisto di un “automarket” nuovo di zecca. “Era un furgone – precisa Murari - adattato alla vendita ambulante da una ditta che costruiva ambulanze. Si trattava di uno dei primi furgoni di quel tipo. Fino ad allora, nei mercati, la vendita al dettaglio si svolgeva scaricando i formaggi dal furgone tradizionale e sistemandoli in un banchetto”. Allora come adesso la sveglia era ed è alle cinque e mezza o poco più del mattino, in tempo per poter essere nel mercato di turno verso le sette.

“I mercati dove andavo con il mio papà erano Mezzolombardo, Mezzocorona, Salorno, Lavis e Roverè della Luna. Poi nel 1968 io allargai l'attività anche a Trento e poco dopo anche a Riva del Garda. Praticamente lavoravo dal lunedì al sabato e qualche volta anche la domenica, nelle varie fiere”.

Un impegno non da poco che Cesare Murari ha sempre svolto con grande passione, oltre che con grande competenza. Un lavoro molto complicato che richiede grande preparazione nel momento dell'acquisto della merce, abbinata a una forte predisposizione alla vendita. Ovvero una grande empatia, indispensabile nel rapporto con il consumatore al dettaglio. Vendere formaggio al mercato non è solo il suo lavoro, per Cesare Murari, ma è anche e soprattutto una parte importante della sua vita quotidiana. I mercati serviti sono in questi ultimi anni diminuiti fino a ridursi a uno, quello di Mezzolombardo. Complice anche il periodo del lockdown dovuto al Covid 19, che ha bloccato per un periodo la vendita ambulante. Sebbene la pensione Inps sia arrivata nel 2001, a 58 anni di età, l'attività di “formaiaro” è continuata per Murari anche da pensionato. E non vi è al momento voglia alcuna di fare il pantofolaio.

“Continuerò finché mi rinnoveranno la patente. Me l'hanno rinnovata da poco e per un po' sono a posto. Questo lavoro mi piace, il rapporto con i miei clienti, molto dei quali sono amici, è l'aspetto che mi piace di più. Quella che mi disturba è la burocrazia. Mi piacerebbe aggiungere a Mezzolombardo anche uno o due mercati nei paesi qui vicini, ma è complicato ottenere le autorizzazioni. Per adesso lavoro qui nel mio paese il mercoledì in piazza Cassa di Risparmio e il sabato sul Listón, entrambi i giorni al mattino. Il commercio negli anni è molto cambiato, ma io non mi sono ancora stufato”.



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