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Per cosa ricorderemo il 2022?

sab 31 dic 2022 17:12 • By: Alberto Mosca

Dalla guerra alla morte del papa emerito Benedetto XVI, fino ai fatti e misfatti nostrani nell'anno che se ne va (ed era ora)

VALLI DEL NOCE. Ma che 2022 è stato quello che ci lasciamo alle spalle? Nell’anno che ha portato la guerra in Europa, con l’invasione russa dell’Ucraina e che ha visto la scomparsa di figure straordinarie come quelle di Elisabetta II, Michail Gorbaciov, Piero Angela e Pelè, fino a quella del papa emerito Benedetto XVI, l'ultimo giorno dell'anno, quali sono stati gli avvenimenti che hanno segnato le valli del Noce?

L’anno che se ne va è stato caratterizzato tragicamente dalla cronaca nera. A dominarla per tante settimane due morti violente: prima quella di Fausto Iob, custode forestale di Sanzeno trovato cadavere nel lago di Santa Giustina, per il cui assassinio un uomo è al momento in carcere e le indagini in corso; poi quelle dell’incredibile vicenda occorsa in Val di Peio. Una doppia tragedia nella quale prima è morto il giovane Massimiliano Lucietti, ucciso da una fucilata, seguito il giorno dopo da Maurizio Gionta, suicida dopo aver lasciato un biglietto in cui chiedeva che non gli venissero attribuite più colpe di quelle che avesse.

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Una vicenda sconvolgente, che vede le indagini ancora in corso. 

E poi l’incidente sul lavoro che ha portato via il giovane Thomas Ziller, operaio del comune di Sfruz e la scomparsa avvenuta per un malore del sindaco di Bresimo, Giuliano Pozzatti, durante una giornata di caccia.

Non solo: nel 2022 numerosi sono stati gli incendi che hanno colpito i centri abitati delle valli, come a Romallo, Tret, Carciato, Spinazzeda di Cles.

Passando alla cronaca bianca, a caratterizzare l’anno sono stati tra gli altri le elezioni politiche generali, Samantha Cristoforetti prima donna europea a diventare comandante della Stazione spaziale internazionale, l’ingresso di Ossana nel Club dei Borghi più belli d’Italia, la vittoria del progetto di sviluppo per Termenago nell’accedere agli ambiti fondi del PNRR. In ambito trentino poi, da ricordare le celebrazioni per i 50 anni dello Statuto di Autonomia.

E ancora, passando a turismo e cultura la Val di Sole premiata per la più alta reputazione turistica in Italia, la legge che riconosce i piccoli musei etnografici della provincia, il restauro completato della “Stanza di Olinda” di Castel Caldes e la festa estiva con Zerocalcare a Cles. Con infine, il castello sotto l’albero, ovvero l’acquisizione nei giorni di Natale di Castel Valer alla Provincia autonoma di Trento.

Infine, lo sport, che ha vissuto innanzitutto sulla prima storica di un trentino esordiente in maglia azzurra. Merito del noneso Andrea Pinamonti, debuttante con l’Italia in amichevole, mentre gli altri si giocavano il mondiale… E se le Olimpiadi invernali sono andate maluccio, con il solo quinto posto di Deromedis da salvare, nel corso dell’anno lo sport nostrano ha visto distinguersi due grandi atlete come Nadia Battocletti nel mezzofondo e nella corsa campestre e Lisa Moreschini nello scialpinismo. Onore delle cronache poi per Nicola Zanon, rabbiese di Thailandia diventato testimonial dello sci nel sudest asiatico e Lorenza Menapace, sulla mountain bike con il nuovo record di dislivello.

 

 

 



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