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Da Tovel, nuove scoperte

gio 19 gen 2023 08:01 • By: Alberto Mosca

Per la prima volta ritrovato un manufatto sul fondale del lago

TOVEL. Da tempo i fondali del lago di Tovel sono esplorati da studiosi affascinati da quello che la profondità custodisce. Foresta subacquee, tracce della storia più antica del lago e su come si è formato. Esso infatti prese la forma attuale alla fine del XVI secolo, quando catastrofiche frane alzarono la soglia di deflusso dell’emissario, creando le condizioni per un innalzamento del livello dell’invaso. Prima il lago era più piccolo, tanto che era percorso da foreste oggi sommerse. Dal 2005 un gruppo di studio, capitanato dal prof. Tiziano Camagna, si occupa di questi numerosi tronchi, in parte coricati e in parte ancora radicati, distribuiti soprattutto nella parte nord occidentale del lago.

Da circa un decennio la squadra composta da subacquei, geomorfologi e archeologi, recentemente riunitisi nella “Tovel fellowship underwater research”, in collaborazione con Comune di Ville d’Anaunia, Parco Naturale Adamello Brenta, Fondazione Mach, si occupa della georeferenziazione, del censimento e della indagine dendrocronologica della foresta sommersa. I campioni raccolti, specialmente da abeti e faggi, vengono analizzati dal laboratorio di dendrocronologia del CNR IBE di S.

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Michele all’Adige, arrivando ad una datazione molto precisa: peraltro, proprio il lavoro sugli alberi sommersi di Tovel ha permesso di completare in maniera significativa le “catene di riferimento dendrocronologiche” relative al nostro territorio. Tant’è vero che lo studio dei legni di Tovel è stato decisivo nel datare alcuni legni presenti nel battistero del duomo di Firenze…

Gli alberi del lago morirono per asfissia, a causa del progressivo innalzamento del livello dell’acqua avvenuto dopo il 1597, tale da portare quella che era poco più di una pozza d’acqua a diventare un bacino dalla profondità massima di 40 metri. Ebbe fine così una foresta di età medievale, nella quale l’albero più antico risaliva all’XI secolo, mentre prevalevano piante del XIII-XVI.

E se le novità non mancano, tanti sono i quesiti che attendono ancora una risposta, come spiega l’archeologo Luca Bezzi: “Per la prima volta abbiamo un ritrovamento subacqueo di carattere antropico, ovvero un manufatto realizzato da mano umana”.

Si tratta di un tronco scavato, sul cui uso ancora permangono i dubbi: “Potrebbe trattarsi di un abbeveratoio – spiega Bezzi – oppure di un una piroga. Si tratta di un manufatto risalente al 1385 circa, tempo nel quale in quella zona il lago non c’era. Ma solo l’estrazione e lo studio fuori dall’acqua potranno darci una risposta definitiva”.

Una scoperta che ancora una volta conferma l’interesse con cui ormai da un secolo la comunità scientifica, su più discipline, gratifica il lago di Tovel.

 

Per vedere video e immagini:

https://vimeo.com/789621441

http://www.museidironzone.it/luca/virtual_tour/red_lake_underwater_vt/rlu_vt.html?fbclid=IwAR3ohKcRkymF4j54wz3iAHKNQ1RjPuwhr6ajG64YahF9KBkn23ewQShwD2k



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