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Legambiente lancia l’allarme siccità

mar 21 feb 2023 12:02 • Dalla redazione

Sull’arco alpino -53% di neve

TRENTO. Laghi e fiumi in forte sofferenza, quasi in secca come la scorsa estate, mentre in montagna è scarsa la neve accumulata. È quanto sta accadendo in Italia, a metà a febbraio, complice l’aumento delle temperature superiori ai valori di riferimento, le scarse precipitazioni e a una crisi climatica che non guarda in faccia a nessuno. Il risultato è una nuova ondata di siccità, o meglio un’emergenza siccità in realtà mai finita, denuncia Legambiente, con corsi d’acqua che hanno raggiunto uno stato di severità idrica “media” in tre delle sette autorità di distretto secondo gli ultimi bollettini emanati dalle stesse in questi ultimi mesi. Ossia il distretto idrografico del Fiume Po, quello dell’Appennino settentrionale e quello dell’Appennino centrale.

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Preoccupante anche la carenza di neve, con il 53% in meno sull’arco alpino, e in particolare il bacino del Po, con un deficit del 61%. (Fonte, CIMA Research Foundation).

L'associazione ambientalista lancia quindi un appello al Governo Meloni, indicando le priorità per una strategia nazionale idrica.

Legambiente pensa a una strategia strutturata in otto punti, con interventi di breve, medio e lungo periodo che favoriscano da una parte l'adattamento ai cambiamenti climatici, e dall'altro permettano di ridurre da subito i prelievi di acqua evitandone anche gli sprechi. A partire dai prossimi mesi, infatti, spiega l'associazione, "la domanda di acqua per uso agricolo si aggiungerà agli attuali usi civili e industriali che sono già in sofferenza e il fabbisogno idrico nazionale sarà insostenibile rispetto alla reale disponibilità".

Le proposte prevedono di favorire la ricarica controllata della falda, con l'obbligo di recupero delle acque piovane attraverso l'installazione di sistemi di risparmio idrico e il recupero della permeabilità e attraverso misure di "de-sealing" in ambiente urbano, oltre alla creazione di laghetti e piccoli bacini e alla riduzione delle perdite di rete idrica. Si propone inoltre il riuso delle acque reflue depurate in agricoltura, l'utilizzo dei criteri minimi ambientali nel campo dell'edilizia per ridurre gli sprechi, il riutilizzo dell'acqua nei cicli industriali e l'introduzione di misure di incentivazione e defiscalizzazione in tema idrico.

 



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