MALÉ. Anche il Bruno dell’Enal se n’è andato. E con lui un bel pezzo di Malé.

Quell’omone scritto e dipinto dietro al bancone dell’Enal, nome popolare della sua Degustazione vini, con quella stazza e una barba che un po’ di soggezione te la metteva.

Per decenni da quel bar è passata la storia di Malé: dai caffè della mattina ai bianchi verso mezzogiorno, la banda del tresette e i supplementi carburati dei consigli comunali…

E dietro al bancone c’era sempre lui, pronto a dire la sua, a sedersi con gli avventori per commentare i fatti del giorno, con l’amata Patrizia a fare il controcanto, o trovandolo, nei momenti di stanca, seduto con gli occhiali sul naso a leggere il giornale o dedito alle parole crociate.

Per poi guardare bonariamente storto il giovane giornalista che ordinava la minerale col limone, (obiettivamente un sacrilegio), tanto da indottrinarlo dolcemente e rapidamente condurlo dalle parti del Ruländer, che andava per la maggiore…

E poi il Mezòl, i raduni sci alpinistici, una presenza vicina al gruppo alpini.

I ricordi di ragazzino vedono il Bruno in officina dallo zio Luciano, a parlare di motori e montagne; e la leggendaria Dyane azzurra. Poi fu il mestiere, sulla tratta consueta piazza-municipio-Enal a rendere familiare il modo di fare di quell’omone mai banale, che la sofferenza degli ultimi tempi si è portato via a 72 anni.  

Ora, nuovamente libero. Forse ancora con quello sguardo acuto da bambino intelligente e vivace (talvolta pure troppo), discolo il giusto che i ricordi dei suoi compagni di un tempo ancora rievocano. Campione di bravate da antologia.

Addio Bruno, in alto il calice.    

La comunità di Malé saluterà Bruno Ravelli oggi, mercoledì 15 marzo, alle 14.30 nella chiesa parrocchiale.