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Andrea Papi: un addio verso l'infinito e oltre

mer 12 apr 2023 11:04 • By: Alberto Mosca

A Caldes una folla immensa ha partecipato del dolore della famiglia, tra rimpianto, speranza, rabbia. Il papà Carlo: 'Chi ha sbagliato faccia un passo indietro. Vogliamo giustizia e dignità per Andrea, al quale chiediamo di aiutarci a perdonare'

CALDES. Se dentro la chiesa di san Bartolomeo il funerale di Andrea Papi è stato riservato, per volontà della famiglia, ad amici e parenti, fuori di essa più di un migliaio di persone hanno voluto dare voce e lacrime ad un lutto pubblico, di tutta la comunità della Val di Sole. I suoi tredici comuni oggi hanno proclamato il lutto cittadino.

In realtà tutta la valle e tanti trentini erano fuori della chiesa fin dalle 13 per dare testimonianza di partecipazione: con decine di sindaci da tutto il Trentino, il presidente Fugatti e gli assessore Failoni e Zanotelli, il commissario del governo Santarelli, consiglieri provinciali e rappresentanti delle forze dell’ordine e del volontariato. Con loro, una nutrita orda di giornalisti, fotografi e cineoperatori.

Un lutto dai due volti, uno del tutto privato e l’altro inevitabilmente pubblico: una ambivalenza ben espressa dalle parole pronunciate nel corso del funerale, concelebrato dal parroco don Renato Pellegrini con don Adolfo Scaramuzza e il prete volante, don Franco Torresani.

“Saluto la famiglia, le autorità, le associazioni, gli amici – ha esordito don Renato – siamo tutti sconvolti, ma oggi accompagniamo Andrea con una speranza che vibra nel cuore e nei ricordi; affidiamo a Dio il nostro dolore e anche la nostra rabbia, con l'impegno affinché tragedie così dolorose non si ripetano più”.

Il parroco ha parlato di un “momento difficile e doloroso”, riferendosi ad Andrea Papi come “una luce per la famiglia e una presenza entusiasta per la comunità, colpito da una morte tanto atroce”.

E quindi, riprendendo il richiamo alla responsabilità che ognuno di noi ha verso l’altro, don Renato ha chiesto con forza di opporci ad un “analfabetismo etico” contro il quale dobbiamo “vivere come nostro il dolore degli altri e in particolare quello della famiglia di Andrea, non con parole di circostanza ma con impegno reale e continuo per costruire una società più fraterna”.

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“La strada di Andrea è la nostra strada – ha aggiunto -  è morto innocente e per questo ci chiama a non rimanere inerti nel risolvere i problemi della comunità, guardando al tempo pasquale con la speranza di chi ha vinto la morte. Andrea è con Gesù – la conclusione – e con noi, sempre!”.

Al termine della cerimonia funebre in tanti hanno voluto prendere la parola per consolare, ricordare, rimpiangere, rivendicare. “La tua energia non finiva mai – hanno detto gli amici – eri un punto di riferimento, un amico vero che dava generosamente il proprio tempo a chi ne aveva bisogno, un ‘tutto o niente’ che anche se non era tipo da ‘baci e abbracci’ il suo sorriso lo ricorderemo sempre, insieme a ciò che hai fatto con noi e per noi. Te lo promettiamo: non lasceremo sola la tua famiglia e non ti dimenticheremo. Mai”.

La fidanzata Alessia ha scelto l’universo dei quattro elementi per raccontare il suo amore con Andrea: “Noi ci siamo scelti, ma ora sei davvero uno spirito libero. Corri più lontano che puoi ma non abbandonarmi mai. Sei stato per me fuoco, terra, acqua e aria: la natura farà sempre parte della mia vita, mi hai lasciato un vuoto incolmabile, ma anche un legame verso l'infinito e oltre”.

“Una frase questa che usavi spesso – ha detto la sorella Laura, ispirata dal personaggio di Buzz Lightyear, tanto amato da Andrea bambino - e ora guardaci da quell'infinito".  

Semplicemente una mamma trentina: così si è definita, rivolgendosi a mamma Franca. Invocando nel “bosco vissuto come un grande tempio una silenziosa preghiera per i nostri figli e un abbraccio, in un dialogo infinito, un abbraccio di nome Andrea”.

Quindi è stato papà Carlo a toccare le corde del dolore inconsolabile e della rabbia: “Ci riempivi la vita ed eri il nostro raggio di luce sempre. Ora, nonostante la distruzione della nostra famiglia, aiutaci a colmare questo dolore disumano. Quindi – ha ripreso - non possiamo perdonare. Proviamo rabbia perché c’è chi non ha agito e questa tragedia si poteva evitare e ora non si può tornare indietro!”. L’applauso più forte degli altri è stato accompagnato all’esterno dall’ovazione dei presenti. “Non riusciamo più a dormire. Ma chi ha responsabilità non può dormire! Andrea – l’invocazione del papà - aiutaci a trovare il perdono verso chi non riesce a chiedere perdono per darti giustizia e dignità!”. Infine, rivolto alle autorità: “Se avete fatto errori, fate un passo indietro”.

Infine, c’è chi ha ricordato che il bosco è paese ed è casa, col rimpianto di non essersi mossi prima per impedire che questa tragedia accadesse.

Il lunghissimo corteo funebre si è diretto verso il cimitero, dove il Coro Santa Lucia ha intonato il “Signore delle cime”. Tanti palloncini bianchi si sono levati in volo, sparendo presto all’orizzonte.



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