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Pediatri a Cles: le precisazioni di Apss

gio 11 mag 2023 09:05 • Dalla redazione

La carenza di pediatri non è cosa nuova e numerose sono state le iniziative per rimediare

TRENTO. “In merito alle notizie relative alla carenza di pediatri nei punti nascita di Cles e Cavalese – si legge in una nota di Apss - si ritiene doveroso fare alcune precisazioni per fare chiarezza e non alimentare preoccupazione nella popolazione. La carenza di pediatri dipendenti nei punti nascita territoriali non è cosa nuova e in questi anni Apss ha messo in atto numerose iniziative per compensare le carenze e per garantire la piena operatività in sicurezza dei punti nascita. Sono state effettuate numerose procedure selettive per reclutare personale dipendente o con contratto libero professionale per coprire il fabbisogno dei punti nascita senza mai ricorrere ad appalti del servizio”.

“Per i due ospedali – continua la nota - l’organico di medici pediatri previsto è di 12 unità complessive e, stante la difficoltà nella sostituzione del personale cessato, negli ultimi anni si è comunque provveduto al conferimento di incarichi libero professionali a specialisti pediatri che hanno compensato le carenze garantendo la copertura della turnistica.

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In quest’ultimo periodo, in previsione di cessazioni recentemente comunicate, Apss si è attivata per bandire nuove procedure per assumere medici pediatri dipendenti. È infatti di questi giorni la pubblicazione di un bando di assunzione e uno di mobilità tra enti per il reclutamento di pediatri per gli ospedali di Cles e di Cavalese oltre a un avviso per incarichi libero professionali con valutazione delle candidature prevista per fine maggio in modo da poter provvedere in tempo utile alle sostituzioni”.

“Si ricorda – conclude il comunicato -  che negli ultimi cinque anni Apss ha bandito 29 procedure selettive (7 concorsi pubblici per assunzioni di ruolo, 5 selezioni pubbliche per assunzioni a tempo determinato, 6 procedure di mobilità da altri enti, 11 selezioni per incarichi libero professionali) e che i punti nascita di Cles e Cavalese hanno sospeso l’attività solamente per limitati periodi e ragioni organizzative dovute all’emergenza pandemica”.

 



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