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La LAV contro il consigliere Ivano Job

gio 11 mag 2023 17:05 • Dalla redazione

L’associazione trasmette ai Carabinieri la dichiarazione pronunciata durante la riunione del Consiglio provinciale

TRENTO. La LAV trasmette ai Carabinieri la dichiarazione del consigliere provinciale della Valle di Sole Ivano Job secondo il quale se non ci saranno azioni forti “ci saranno brutte situazioni” superando le regole, cioè uccisioni “fai da te” di orsi. Con un comunicato stampa, l’associazione commenta il dibattito avvenuto all’interno del Consiglio provinciale sul tema della gestione dell’orso stigmatizzando che nella Risoluzione a prima firma Claudio Cia (Fratelli d’Italia) si continui a parlare di uccisioni necessarie degli orsi, di numeri sbagliati sul numero massimo di plantigradi sul territorio ma soprattutto la gravissima dichiarazione di voto del consigliere Ivano Job (Gruppo Misto, ex Lega).

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Consigliere che, in consiglio provinciale, come da sintesi dell'ufficio stampa, ha affermato: "Il problema orso si dovrà risolvere,  si spera che quello di oggi sia un primo passo foriero di risultati, altrimenti si verificheranno brutte situazioni sul territorio. Il territorio di montagna non è per tutti: chi lo abita supera talvolta le regole, ma lo fa per il diritto stesso di chi abita i territori di montagna". Ha quindi citato le parole di Tom Smith al Muse: "Alla domanda di chi chiedeva come gestiscono gli animali problematici ha risposto che, anche con l’accordo delle associazioni ambientaliste, si procede all’abbattimento. Una citazione che non vuole essere uno stimolo all’abbattimento, ma al superamento dei limiti psicologici di ognuno per raggiungere l’obiettivo di una serena convivenza".

La LAV, associazione firmataria di un Protocollo d’Intesa con i Carabinieri a tutela delle norme sugli animali, quindi ha inviato la registrazione dell’intervento del consigliere Job al Comando provinciale dell’Arma chiedendo la verifica di eventuali responsabilità alla luce di tale dichiarazione nonché l’aumento del monitoraggio del territorio al fine di prevenire violazioni dell’articolo 544 bis del Codice penale che, dice l’associazione, prevede fino a due anni di reclusione per autori e mandanti di un animalicidio.



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