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Taio ricorda Pio Zambiasi (1906-1946)

mer 31 mag 2023 12:05 • Dalla redazione

Partecipato incontro promosso dalla Cassa Rurale Val di Non – Rotaliana e Giovo

Massimo Pinamonti, Alberto Zambiasi, Margherita Zambiasi, Silvio Mucchi

TAIO. È stato un incontro molto partecipato e particolarmente ricco di emozioni quello organizzato dalla Cassa Rurale Val di Non – Rotaliana e Giovo lunedì 29 maggio ad ore 18 nella sala riunioni di Taio.

Alla presenza del presidente Silvio Mucchi e del direttore generale Massimo Pinamonti, si è svolta la commemorazione dell’ex direttore della Cassa Rurale di Taio, Pio Zambiasi, tragicamente scomparso nell’anno 1946.

La storia di Pio Zambiasi, nato a Taio nel 1906, è drammatica: divenuto stimato direttore contabile nel 1936, venne freddato da due banditi, i fratelli Scalfi, durante una rapina a mano armata.

I due vennero subito catturati dai cittadini di Taio, rischiarono di morire dopo un furente linciaggio e vennero poi condannati all’ergastolo.

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Più di vent’anni dopo, grazie al perdono della famiglia Zambiasi, ottennero la grazia.

La Cassa Rurale ha intitolato la Sala Riunioni alla memoria di Pio Zambiasi, per permettere che il suo nome e la sua storia possano rimanere vivi nel tempo.

Presenti i figli di Pio Zambiasi, Margherita e Alberto. È intervenuta la sindaca di Predaia, Giuliana Cova, che ha ringraziato la Cassa Rurale per la capacità di promuovere personaggi storici del passato, rendendoli attuali e valorizzando la loro storia, che in questo modo diventa storia di tutti.

Il presidente Silvio Mucchi ha spiegato come “Pio Zambiasi sia stato un vero cooperatore: ha messo al primo posto l’interesse collettivo e con coraggio ha cercato di difendere i risparmi dei suoi concittadini.

Pio Zambiasi

Un esempio per i nostri giovani. Allo stesso modo i suoi familiari sono un esempio per tutti noi.”

Il direttore Pinamonti ha lodato l’operato del Zambiasi e ringraziato i figli Margherita e Alberto, anch’essi ex dipendenti della Cassa Rurale, persone oneste e impegnate nel sociale.

Marcello Nebl, storico dell’arte e curatore della ricerca storica che ha permesso la valorizzazione (e la riscoperta) del Zambiasi, ha presentato una sintesi del suo lavoro.



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