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Bivacco Marinelli: lascia o raddoppia?

ven 15 set 2023 10:09 • By: Alberto Mosca

Il permesso a costruire che non c'è, i pareri già acquisiti, una deroga che comporta un passaggio in consiglio comunale

MALÉ. Nei giorni scorsi abbiamo su queste pagine portato all’attenzione la vicenda della progettata ristrutturazione del bivacco Marinelli. Un’iniziativa, quella dell’Asuc di Bolentina, che ha incontrato la posizione critica della Sat di Malé (leggi qui).

Torniamo sulla questione, mostrandovi come il bivacco costruito e intitolato nel 1993 a Dino Marinelli, guida alpina prematuramente scomparsa sul Campanil Basso, diventerebbe se il progetto andasse in porto. Un “se” su cui pesano, come vedremo, parecchie incognite.

Intanto, partiamo dalla superficie, che passerebbe dai quasi 9 mq attuali a 16,50, praticamente raddoppiando.

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E poi con murature in pietra e rasature a grezzo, un paio di finestroni sul prospetto sud, serramenti e tetto spiovente in larice, un manto di copertura in lamiera di color grigio antracite.

Alcuni nodi si presentano ancora da sciogliere. In primo luogo, a oggi nessun permesso di costruire è stato presentato all’ufficio competente del Comune. Però l’Asuc ha già ottenuto il parere positivo della Commissione di Coordinamento provinciale, che include componenti dei servizi impianti a fune e piste da sci, foreste, urbanistica e tutela del paesaggio, qualità ambientale, geologico, bacini montani, sviluppo sostenibile e aree protette, gestione risorse idriche ed energetiche, prevenzione rischi e CUE.

Anzi, si potrebbe dire che la questione è finita all’attenzione degli uffici comunali praticamente per caso, dato che il parere positivo della Commissione, indirizzato specificamente a proprietà e progettista, è stato inviato però alla email del comune.

Ma non è finita: l’intervento proposto dall’Asuc supera abbondantemente quel 20% in più che avrebbe permesso teoricamente una semplice autorizzazione da parte dell’ufficio tecnico per la parte urbanistica.

Un intervento di questo tipo invece, che di fatto raddoppia la struttura, ha bisogno di una deroga che ne comporta l’approvazione eventuale da parte del consiglio comunale. Tutta un’altra faccenda.



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