TRENTO. Carlo Papi scrive all’agenzia Ansa e ribadisce: “Io e la mia famiglia non possiamo accettare una morte così orribile e cruenta”. Parole dure, nelle quali si torna sulla tragedia dello scorso aprile, quando il figlio Andrea è stato ucciso dall’orsa JJ4: “Una vicenda surreale, chi ha sbagliato, causando questo disastro annunciato, se ne assumerà le proprie responsabilità e pagherà il suo prezzo davanti alla giustizia".

Un caso unico in Italia e forse in Europa da oltre un secolo, che per Papi “mai sarebbe dovuto accadere se solo si fosse usato un briciolo di coscienza e responsabilità”.

Appunto, responsabilità per le quali Papi chiede giustizia per il figlio e le immediate dimissioni del presidente della Provincia di Trento, dell'assessore alle foreste e del dirigente generale della Protezione civile, foreste e fauna. “Hanno commesso errori imperdonabili – scrive Papi - per non aver allertato i cittadini del pericolo che incombeva sopra il nostro abitato con idonei cartelli di grave pericolo, interdicendo le strade forestali con apposite transenne di chiusura. Se ciò fosse avvenuto, mio figlio Andrea oggi sarebbe ancora vivo". Una politica che per Papi cerca di “addossare tutte le responsabilità all'orsa, per potersi scrollare di dosso quelle grosse colpe che ha da tempo sulla coscienza".