Salute Val di Sole

Le api tornano a raccontare la qualità ambientale della Val di Sole

Sabato 25 ottobre una serata pubblica a Dimaro per presentare i nuovi dati dello studio BeeSole e confrontarli con quelli di cinque anni fa

Le api tornano a raccontare la qualità ambientale della Val di Sole

DIMARO. Le api tornano protagoniste nella tutela dell’ambiente in Val di Sole. Sabato 25 ottobre alle 20:30 presso il Teatro comunale di Dimaro è organizzato un evento pubblico per presentare i nuovi dati del progetto BeeSole, promosso dal Parco Fluviale Alto Noce, in collaborazione con la Libera Università di Bolzano e l’Associazione Apicoltori della Val di Sole, Peio e Rabbi.

Sotto la direzione scientifica del professor Sergio Angeli, docente della Facoltà di Scienze agrarie, ambientali e alimentari della Libera Università di Bolzano, durante la primavera e l’estate dello scorso anno, lo staff e i volontari del progetto BeeSole 2024 hanno raccolto campioni di polline in ventidue apiari distribuiti lungo l’intera Val di Sole. “La metodologia applicata – spiega il professor Angeli – è pionieristica e all’avanguardia nel mondo perché sfrutta la naturale capacità delle api mellifere di perlustrare il territorio per un raggio di almeno 1,5-2 km attorno ad ogni alveare.

All'interno di questa vasta area, è stato stimato che le api di ogni colonia siano in grado di effettuare milioni di microprelievi al giorno e siano fortemente esposte agli agenti presenti nell’ambiente, specialmente ai metalli pesanti e agli agrofarmaci, che includono insetticidi, fungicidi, erbicidi, regolatori di crescita e altre sostanze. I campioni raccolti sono stati analizzati nei laboratori dell’università e i risultati sono stati confrontati con quelli dello studio che avevamo condotto nel 2019. All’epoca avevamo identificato 63 molecole di fitofarmaci e una presenza di piombo in un’area precisa mentre oggi la situazione è decisamente cambiata”.

"Le api – commenta Michele Bertolini, presidente del Parco Fluviale Alto Noce – sono sentinelle silenziose del nostro territorio e ci permettono di raccogliere informazioni importanti sullo stato di salute dell’ambiente che ci circonda. Questo studio mira a mappare la qualità ambientale della valle e rappresenta una base scientifica fondamentale per adottare misure di tutela della biodiversità e di sostenibilità della Val di Sole, a beneficio sia della salute degli ecosistemi che delle attività agricole locali”.

«Dopo il monitoraggio del 2019 – aggiunge Francesco Moratti, presidente dell’Associazione Apicoltori Val di Sole, Peio e Rabbi – abbiamo voluto ripetere l’esperienza e nel 2024 è nato un nuovo progetto condiviso. Sabato sarà emozionante scoprire com’è cambiata la qualità ambientale della nostra valle e poterlo raccontare a tutta la comunità».

Tutti i dati nel dettaglio saranno quindi illustrati nella serata pubblica di sabato a cui è invitata l’intera cittadinanza.

Il progetto è finanziato nell’ambito della Convenzione per l’attivazione del Parco Fluviale Alto Noce e si integra con un programma parallelo sostenuto dal Parco Nazionale dello Stelvio, volto ad analizzare la composizione botanica dei pollini raccolti.