Politica Val di Non

Ciclabile Dermulo-Cles: al primo posto la sicurezza

Il Circolo Pd Val di Non chiede alla Comunità della Val di Non di rivedere la propria scelta e lavorare ad un progetto alternativo

Ciclabile Dermulo-Cles: al primo posto la sicurezza

CLES. “Nell’ultimo decennio la Comunità della Val di Non, su delega della Provincia Autonoma di Trento, ha affidato a studi esterni la progettazione preliminare del percorso ciclopedonale tra Dermulo e Cles”. Così comincia un comunicato stampa con il quale il Circolo Pd Val di Non interviene sul tema della nuova ciclabile Dermulo-Cles:

“Tra le ipotesi elaborate, è stata scelta la soluzione che dalla diga di S. Giustina attraversa il paese di Tassullo per poi proseguire verso Castel Valer, gli abitati di Sanzenone e Pavillo, il CTL e concludersi a Cles transitando per via Diaz, piazza Granda e piazza Fiera. Abbiamo esaminato il progetto e non possiamo che evidenziarne le numerose criticità. Ne elenchiamo alcune che riguardano in primo luogo la sicurezza, aspetto da considerarsi prioritario nelle scelte politiche e tecniche:

• il susseguirsi di curve a gomito e di tratti con pendenza irregolare, in particolare negli abitati di Tassullo, Sanzenone e Pavillo;

• la presenza di frequenti attraversamenti della carreggiata stradale e di incroci che, oltre ad essere fonte di pericolo, comportano anche continui rallentamenti;

• lo svolgimento di lunghi tratti su strade esistenti a percorrenza mista con il traffico veicolare;

• il passaggio in zone con una viabilità già precaria e problematica come il centro di Tassullo o via Diaz a Cles, nel cuore del rione di Spinazeda (ricordiamo che, lungo la stessa via, è in corso la costruzione della nuova casa della comunità che aprirà nel 2026 e avrà necessariamente delle ricadute sul traffico della zona)”.


“Sulla base di queste osservazioni – si legge ancora - il circolo Pd Val di Non guarda con favore ad una soluzione progettuale alternativa: un tracciato che dalla diga di S. Giustina affianchi il sedime della ferrovia Trento – Malè fino al bivio di Rallo, per poi entrare a Cles lungo via Antonio e Francesco Guardi. Si tratta di un percorso più breve (6 km contro i 10 km del precedente), più agevole dal punto di vista altimetrico e in gran parte ad uso esclusivamente ciclopedonale, caratteristiche che lo rendono più sicuro e in grado di ampliare notevolmente il numero di utenti (famiglie, ciclisti, lavoratori, società sportive, turisti), configurandolo come una vera alternativa rispetto alla strada. Inoltre, questa tratta principale di collegamento tra Dermulo e la Val di Sole (i lavori per il tratto Cles – Mostizzolo sono in fase di appalto) può essere integrata successivamente con dei percorsi secondari per raggiungere i paesi e i luoghi di interesse interni.

Ricordiamo che un progetto preliminare sulla base di questo tracciato venne elaborato e approvato dalla stessa Comunità di valle già nel 2020 e poteva contare su un finanziamento pari a 3 milioni di euro da parte della provincia, salvo essere stato poi accantonato. Consapevoli dell’importanza dell’opera - a cui dovrebbe seguire anche il tratto tra Dermulo e Malgolo per mettere in rete le ciclabili dell’alta Val di Non - auspichiamo che gli organi politici della Comunità rimettano in discussione la loro scelta e si confrontino con la popolazione e con le associazioni ciclistiche del territorio, alcune delle quali hanno già espresso pubblicamente la loro preoccupazione. È fondamentale agire con rapidità, evitando un’ulteriore perdita di tempo, di risorse e di opportunità per chi abita e frequenta la nostra valle”.