TRENTO. "La sparizione della lupa Ludovica nel Parco Nazionale dello Stelvio, insieme al suo radiocollare di cui era stata dotata dai ricercatori del Parco, rappresenta l'ennesimo episodio di una stagione drammatica per la fauna protetta”. Così si esprimono gli esponenti di “Io non ho paura del lupo che proseguono: “Sebbene manchino ancora riscontri ufficiali, la sparizione dell'esemplare, insieme al suo radiocollare, si inserisce in una sequenza allarmante di eventi che stanno raccontando il Trentino come un possibile teatro di crimini contro la biodiversità. La Val di Sole poi, già interessata da altri episodi analoghi, tra cui il rinvenimento di due orsi morti a Caldes in pochi mesi, rischia oggi di consolidare un’immagine di territorio ostile ai grandi carnivori.
L’episodio – si legge ancora - si inserisce in un contesto di crescente polarizzazione, alimentato da posizioni radicalizzate su entrambi i fronti: da un lato chi invoca una protezione assoluta e indiscriminata, dall’altro chi alimenta sistematicamente ostilità e paura nei confronti dei grandi carnivori”.
“È necessaria una condanna inequivocabile accompagnata da indagini celeri e rigorose. Serve un segnale forte che ristabilisca il primato della legalità e scoraggi chi ritiene di poter agire nell'impunità – dichiara Daniele Ecotti, presidente di Io non ho paura del lupo che ancora aggiunge: - “Rivolgiamo un appello alla Procura competente: questo caso non può aggiungersi alla lista dei fascicoli archiviati senza esito.
Il numero crescente di episodi irrisolti costituisce una falla evidente nel sistema di tutela. Sono necessari mezzi investigativi adeguati e coordinamento tra le forze dell'ordine. Le continue archiviazioni equivalgono a svuotare di significato le norme di protezione ambientale".

