TRENTO. Il trentennale della Cooperativa Sociale HandiCREA rilancia la storia della fondatrice e il valore di un’esperienza nata nel territorio trentino che oggi ispira le politiche nazionali sulla disabilità. In vista del 3 dicembre, giornata che le Nazioni Unite dedicano ogni anno internazionalmente alle persone con disabilità, l’esperienza di Graziella Anesi (1955-2023) continua a parlare all’Italia con una forza capace di attraversare territori, generazioni e culture. Una vita segnata dall’osteogenesi imperfetta (era una ragazza con “le ossa di cristallo”) diventa il punto di partenza per un impegno civile che supera la condizione fisica e apre strade nuove nel campo dei diritti delle persone con disabilità ed è simbolica di una terra, il Trentino, spesso laboratorio sociale di innovazione, cooperazione e volontariato (proprio lo scorso anno la Città di Trento è stata “Capitale Italiana ed Europea del Volontariato”). Graziella possedeva una mente brillante e una capacità rara di coinvolgere chiunque, creando ponti tra persone e istituzioni. La sua presenza agiva come leva culturale e mostrava che la libertà cresce quando ciascuno riesce a vedere oltre le barriere visibili e invisibili.
Da questo percorso nasce HandiCREA, fondata nel 1995 insieme a un gruppo di soci che condividevano la stessa visione. La cooperativa diventa un luogo in cui si intrecciano ascolto, competenza e progettazione. Nel tempo cresce e assume un ruolo determinante per il Trentino offrendo servizi informativi, consulenze, percorsi di formazione e iniziative culturali.
Dal 2005 gestisce lo Sportello Disabilità della Provincia Autonoma di Trento, uno spazio che accoglie famiglie, operatori e cittadini con l’obiettivo di fornire orientamento chiaro e strumenti concreti. Accanto all’attività quotidiana si sviluppa una produzione costante di documentari, mostre e progetti dedicati all’accessibilità e al turismo inclusivo. HandiCREA diventa così un laboratorio permanente che considera l’inclusione come un valore sociale, culturale ed economico, un processo che riguarda l’intera comunità.
Il trentesimo anniversario rappresenta oggi un’occasione di respiro nazionale. Mercoledì 26 novembre dalle 14.30 alle 18.30 la Sala inCooperazione della Federazione Trentina della Cooperazione ospiterà un pomeriggio dedicato alla memoria e alla prospettiva. L’Università di Trento presenterà il Premio Tesi di Laurea intitolato a Graziella e sostenuto dal Fondo Comune delle Casse Rurali Trentine. Seguirà il video realizzato da Medialab sul racconto di chi l’ha conosciuta con il supporto della Fondazione Caritro e di altre realtà territoriali. Il giornalista Gian Antonio Stella offrirà un intervento sul lungo cammino dei diritti delle persone con disabilità. La serata proseguirà con le esibizioni del Coro Abete Rosso e del Gruppo Bandistico Folk Pinetano. Il buffet finale sarà curato dalla Cooperativa Dal Barba con un accompagnamento musicale in acustico.
L’eredità di Graziella cresce anche grazie alle istituzioni che scelgono di valorizzarla.
L’Università di Trento ha dedicato un seminario alla sua visione di ambiente accessibile e inclusivo, mentre il Comune di Trento ha creato il “Tavolo Città di Trento – Graziella Anesi” focalizzato su pari opportunità, disabilità e cultura dell’accessibilità. Nel 2024 Erickson ha pubblicato il volume “Graz. Ritratto a più voci di Graziella Anesi” che raccoglie testimonianze e ricordi (il cantautore Roberto Vecchioni accompagna questo libro con una frase di apertura dello spirito, ermetica e latina: “Quicumque sit dolor, fortior est animae lux – Qualunque sia il dolore, più forte è la luce dell’anima”) e che è stato suggerito tra le letture dell’anno da Il Sole 24 Ore.
La storia di Graziella possiede un valore che riguarda tutto il Paese. Le sue intuizioni mostrano che la qualità di una comunità cresce quando lo spazio pubblico diventa accessibile, quando la progettazione si orienta alle persone e quando la relazione sociale si trasforma in responsabilità condivisa. Il trentennale di HandiCREA invita l’Italia a riconoscere questa visione e a farne patrimonio comune. La strada tracciata da Graziella continua a indicare un orizzonte chiaro in cui ogni persona trova posto e la libertà assume un significato pieno e concreto.
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