OSSANA. Una chiesa traboccante di persone, amore e gratitudine ha dato oggi l’ultimo saluto a don Giovanni Torresani, scomparso dopo breve malattia il 28 dicembre a 89 anni, per 31 presenza viva e attiva nella comunità, dal 1994 al 2010 come parroco di Ossana e Termenago e poi ancora, fino ai suoi ultimi giorni, come pastore d’anime nella comunità di Ossana.
In tanti hanno voluto salutarlo commossi ed elogiarne la figura che lungo un trentennio ha impresso un segno profondo nella società dei fedeli e non. A presiedere il rito è stato il vescovo Lauro Tisi, con sacerdoti arrivati dalle valli di Non e Sole, a partire dal parroco don Enrico Pret.
A fare da cornice i vigili del fuoco volontari, i carabinieri e gli alpini, del cui gruppo “don Gio” era socio. “Ci lascia un uomo che incarnava le virtù indicate da san Paolo ai Colossesi - ha detto il vescovo - tenerezza, mansuetudine, bontà, cui si aggiungeva la carità”; tratti caratteriali cui si aggiungevano il suo essere “amorevolmente determinato” e una vera vocazione al “fare per far fare”, come ha ben detto Monica Bertagnolli nel suo commosso saluto finale.
Don Enrico Pret ha quindi portato il messaggio personale di cordoglio del vescovo di Perugia, il rendenese Ivan Maffeis, il quale ha voluto ricordare il suo essere stato chierichetto di don Giovanni, nella seconda metà degli anni Sessanta a Pinzolo.
Tra le autorità presenti, la sindaca Laura Marinelli, che ha decretato per il tempo del funerale il lutto cittadino, ha ricordato il suo essere stata bambina cresciuta con don Giovanni e il suo essere stato protagonista anche nella vita civile, a partire dalla sua presenza nel consiglio della scuola materna.
Con Marinelli erano presenti le rappresentanze comunali di Pellizzano e Vermiglio.
Hanno partecipato inoltre l’assessore regionale Carlo Daldoss e i consiglieri provinciali Francesco Valduga, che peraltro ha rivestito i panni del medico in favore di una persona colpita da malessere nella chiesa gremita, e Roberto Stanchina, che ha portato il saluto di tutta la comunità di Ravina, in cui don Giovanni Torresani seppe negli anni diventare luminoso punto di riferimento, tanto da suscitare viva preoccupazione nel momento in cui, era il 1994, venne destinato a Ossana.
“Ma qui è stato amato - ha concluso Stanchina - e accompagnato fino alla fine dei suoi giorni”. Altre parole commosse di saluto sono arrivate dal corpo bandistico di Ossana-Vermiglio, di cui don Giovanni era stato vicepresidente e del quale a più riprese è stato ricordato l’amore per la “bella musica”, dal coro parrocchiale, da don Franco Torresani, che lo ha accompagnato negli ultimi giorni in ospedale, da un nipote che ha ringraziato di cuore la comunità di Ossana, dalla chierichetta Beatrice: “Porto di te il ricordo di un nonno - ha detto - e con te se ne va anche un po’ di me”.


