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Silvio Pancheri, un protagonista clesiano

mer 15 dic 2021 • By: Alberto Mosca

Il ricordo di una figura centrale nella storia recente della Borgata

Con Silvio Pancheri se ne va un pezzo importante della memoria recente di Cles. Ma anche una presenza così usuale nelle vita comunitaria della Borgata, tale da renderlo parte di essa, “parte dell’arredamento” clesiano.

L’ultimo incontro con lui fu, neanche a dirlo, per le vie di Pez, rione che per Silvio era il cuore della Heimat. Come sempre indaffarato in qualche cosa, entusiasta, alle prese con una ricerca genealogica sulla propria famiglia.

Silvio se n’è andato all’età di 81 anni: il suo impegno iniziò presto nel mondo degli Scout clesiani, incontrando poi, negli anni Sessanta, la passione politica intesa come spinta ad un cambiamento riformista, popolare, che accompagnasse la comunità, senza rivoluzioni, senza strappi, ma assecondandone lo spirito, l’eredità e i valori portati dalla tradizione.

Tra gli anni Settanta e gli anni Novanta il suo impegno è stato totale, innovativo, fortemente propositivo nel progresso di Cles come centro politico, sociale e culturale anaune, sempre animato da una “clesianità e da una passione smisurata per il suo paese e per la Val di Non”, con le parole del sindaco Ruggero Mucchi. Le realizzazioni di quei decenni, dalla scuola superiore al CTL, dalla zona industriale alla biblioteca fino all’acquedotto di derivazione con la Val di Sole e alle case popolari, portano anche la firma di Pancheri.

Fortissimo era il suo senso delle istituzioni e della dignità della funzione pubblica, esibito in ogni occasione, ogni intervento nel quale presentare un’idea, rievocare un’esperienza; il suo era un atteggiamento che talvolta poteva apparire retaggio di un passato lontano e per questo fuori moda, ma che in realtà dava dimostrazione della consapevolezza che la forma è sostanza, sempre.

Storia e tradizioni clesiane e nonese erano nel cuore di Silvio: non passava incontro che non si parlasse di questi argomenti, con una novità documentale, una ricerca in corso, una curiosità da esplorare o anche per riferire, da amante della buona tavola, dei progressi fatti ai corsi di cucina all’alberghiera di Ossana.

Sempre entusiasta, schietto e diretto, fonte straordinaria di aneddoti personali e comunitari (formidabili quelli legati a palazzo assessorile e ai detenuti che disturbavano i consigli comunali o quelli sulle numerose trasferte in terra russa, a Suzdal), raccontati con verve e una buona dose di misurata teatralità; una figura che ancora mi sembrerà di scorgere nei pressi della chiesa, per le vie attorno al municipio, sorridente e sempre con la battuta pronta, ben disposto a due chiacchiere, mai di circostanza.


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