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Ma che caldo fa...

mer 05 ago 2020 20:08 • By: Giacomo Poletti

Il sole, vero motore del clima

Estate: stagione del sole, della luce e del caldo. Nella nostra rubrica non possiamo non parlare del sole, il vero motore del clima e anche del tempo quotidiano. Da quasi un mese infatti abbiamo superato il solstizio d’estate e la massima durata del “dì” nelle 24 ore. Ci sono però tante curiosità a riguardo, che hanno influssi in primis sul clima. Partiamo da qualche dato. Il 21 giugno come noto si tocca il massimo soleggiamento, cioè il numero di ore di sole diretto: ad esempio in paese a Cles, negli spazi aperti, se il cielo è sereno si sfiorano le 13 ore e mezza. Sulle cime trentine si possono agevolmente superare le 15 ore di sole! Lungo il fondovalle del Noce le ore utili per abbronzarsi, fino a metà luglio, oscillano fra le 12 e le 14. A inizio estate non c’è quindi una grande differenza fra località: il sole è molto alto sull’orizzonte e il soleggiamento è omogeneo sul territorio.

Attorno al solstizio, quindi, “c’è sole per tutti” grazie all’elevazione della nostra stella che sfiora i 68° di angolo sull’orizzonte. Per calcolare la massima altezza annuale del sole, basta infatti sommare a 90° ulteriori 23°.27’, e infine sottrarre la latitudine del luogo (a Cles 46°.21’). Come noto, anche dopo il 21 giugno l’energia ricevuta dal sole resta superiore a quella dispersa dal suolo, per cui le temperature medie continuano a salire e da noi il mese mediamente più caldo è luglio e non giugno. Andando verso l’inverno, le ombre si allungano, e le differenze fra paesi ben esposti e più ombrosi si palesano. La Val di Sole peraltro gode di un certo allineamento est-ovest che favorisce l’arrivo della luce nelle stagioni intermedie.

Al 21 dicembre le ore di sole si riducono tuttavia a 6 e mezza a Cles e appena a 4 a Malé. In cima alla Paganella, ma pure in molti paesi dell’alta Val di Non, si gode comunque di un minimo annuo superiore alle 8 ore. La vera differenza con l’estate sta nell’energia scaricata al suolo, che è legata dall’angolo con cui arrivano i raggi. Un’ultima nota infine sull’accorciamento delle giornate che ci attende, che non è regolare: fino a metà luglio il tramonto anticipa poco, meno di 30 secondi al giorno; la perdita quotidiana di luce accelera a fine estate toccando il massimo attorno all’equinozio. In quel periodo il sole sorge con un ritardo di circa 1 minuto e mezzo rispetto al giorno precedente, e un anticipo analogo del tramonto.  



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